Fino allo scorso anno è stato facile: la letterina era di carta, si scriveva per tempo, la imbucavo io, c’erano su desideri semplici, economici e soprattutto comprensibili.
La scatola di Lego, la bambola di moda, un bel gioco da tavola e di sicuro almeno un libro.
Tutto era a portata di
mano, si trovava in quattro e quattr’otto e le probabilità di sbagliare erano
praticamente nulle.
L’hanno scritta senza “interpellarmi” e me ne sono accorta ormai a giochi fatti. Non ne ho letta nessuna delle due per intero ma ho carpito pezzi qua e là di entrambe non capendo però bene a chi, dei due, appartengano.
Teresa ha strappato un foglio da un quadernone, Leonardo ha ripiegato sul programma “Note” di un vecchio telefono.
Una volta scritte le hanno fatte sparire...dicendo che con
la spedizione se la vedevano da soli ed ora non so neanche come carpirgli
qualche indizio senza insospettirli.
Sono preoccupata specialmente per Leo, quel poco che ho sentito
ha nomi incomprensibili ed alcune cose credo se le sia proprio inventate, mosso
dalla convinzione che tanto Babbo Natale tutto può, o con il piano maligno di
metterci in difficoltà e prenderci in castagna.
Teresa invece che praticamente vive solo di Barbie, è
uscita fuori con il nome di una bambola sconosciuta, che si può pagare in
lingotti d’oro e che però pare introvabile, per lo meno nei tempi ragionevoli
da qui a Natale.
Non so se esserne contenta o disperarmi.
L’intenzione ovvio è di accontentarli per quel che si può,
di vederli felici e appagati, a bocca spalancata e con gli occhi che luccicano
ma per ora vago senza meta e giro per casa nella speranza di scovare dove hanno
cacciato queste lettere complicate!
Ahahahahah!! Ganzissimi!!!
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