Nel corso della mia prima gravidanza sono stata una mamma in attesa molto informata, leggevo tanto e altrettanto cercavo di capire. Tutto per me era nuovo e non volevo lasciare niente al caso. Essere consapevole di quello che ci sarebbe successo da quel momento in poi, era per me un partire con il piede giusto. Argomento principe delle mie ricerche, ovvio, era la salute: la mia, ma soprattutto la sua, come preservarla e tutelarla nel migliore dei modi. Metti al mondo una creatura e quello che più desideri è che stia bene, punto, il resto alla fine son solo dettagli
Proprio nel corso di questo mio cercare, mi sono spesso imbattuta in articoli e opuscoli che parlavano della conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale. Non ne sapevo granché e poco di più ne ho saputo dopo aver letto, le informazioni erano frammentate e di sicuro poco chiare, la procedura sembrava difficile e nemmeno la ginecologa che mi seguiva, è stata in grado di spiegarmi, segno inequivocabile della poca conoscenza, risultato della poca diffusione.
Per questo Mamma Piky ha raccolto l’invito da parte di Patrizia di www.cellulestaminalicordoneombelicale.it di ospitare una serie di articoli sull’argomento.
Oggi il primo.
Non sono post scritti da me, è la loro voce a parlare, io gli presto “il palco e il pubblico” con l’unica volontà di far conoscere un argomento che vive un po’ insabbiato, e far si che ogni scelta (qualsiasi essa sia) venga fatta con consapevolezza.
Patrizia,
a voi la parola.
Cellule
staminali del cordone ombelicale: cosa sono e perché è importante saperlo
A cura di:
www.cellulestaminalicordoneombelicale.it
Il termine “cellule staminali” è
usato sempre più frequentemente da tv e giornali, spesso per affrontare
argomenti complessi che non sempre vengono spiegati, dando per scontate una
serie di conoscenze che, in realtà, sono in pochi ad avere. Avviene così che la
gran parte della popolazione arrivi ad avere idee sbagliate o confuse su questo
argomento. A confermarlo è anche un sondaggio condotto da ISPO Ricerche, dal
quale emerge che solo l’11% degli italiani sa davvero di cosa si parla quando si
usa il termine cellule staminali ed è informato su donazione e conservazione
cordone ombelicale.
La conoscenza su questo
argomento, però, è importante, soprattutto per le famiglie in attesa di un
bambino. La nascita di un bambino infatti è l’unica occasione che una mamma e
un papà hanno per scegliere di raccogliere le cellule staminali del cordone
ombelicale ed evitare che queste preziose cellule vengano gettate. Uno spreco
che, oggi, avviene nel 97% dei casi. Una volta raccolte le cellule staminali
del cordone ombelicale possono essere donate oppure conservate privatamente.
Nel primo caso la famiglia rinuncia alla proprietà del campione raccolto e lo
mette a disposizione del servizio sanitario pubblico, che lo utilizzerà per il
primo richiedente che risulti compatibile. Nel secondo caso, invece, la
famiglia sceglie di conservare il campione privatamente, mantenendone la
proprietà. In caso di necessità, per il bambino o per un altro membro della
famiglia, il campione sarà a loro disposizione e potrà essere utilizzato.
Ma utilizzato per cosa? Cosa sono
e a cosa servono le cellule staminali del cordone ombelicale?
Le cellule staminali sono cellule
indifferenziate che hanno la capacità di auto rinnovarsi e di dare origine a
ogni tipo di cellula del corpo umano. Con il termine "cellule
staminali" si indica una popolazione molto ampia di cellule che, a seconda
della loro origine, possono essere definite embrionali (cioè prelevate
dall’embrione, causandone la distruzione), adulte (le più utilizzate cellule di
questo tipo sono quelle del midollo osseo) o cordonali (cioè le cellule
staminali presenti nel sangue del cordone ombelicale).
Con una procedura semplice,
sicura e indolore, è possibile raccogliere le staminali cordonali al momento
della nascita del bambino. Ma perché farlo? Perché a oggi le cellule staminali
sono considerate una valida opzione terapeutica per oltre ottanta patologie,
che il Ministero della Salute ha elencato nel decreto ministeriale del 18 novembre
2009. Tra queste patologie, già oggi trattabili con cellule staminali del
cordone ombelicale, ci sono leucemie, linfomi, anemie e molto altro ancora.
Dunque le staminali del cordone già oggi sono uno strumento utile per la
medicina. Ma la ricerca non si ferma e non è detto che in futuro la rosa di patologie
per cui sarà utile avere a disposizione le cellule staminali del cordone
ombelicale non si allarghi sino a comprendere malattie che oggi sono
incurabili.
Ecco
perché è importante essere informati, ecco perché vale la pena prendere
maggiori informazioni sulla possibilità di raccogliere e conservare o donare le
cellule staminali al momento della nascita del nostro bambino. Non ci sono
rischi e l’utilità di questo gesto è già oggi provata.
Per maggiori informazioni:
www.cellulestaminalicordoneombelicale.it
Io avevo dato il consenso per la donazione del cordone ombelicale di michy ma, avendo partorito di sabato, l'ufficio era chiuso e quindi è stato gettato via.....pensa te che tristezza:-((
RispondiEliminaPensa che della possibilità di donarlo, nemmeno lo sapevo. Forse è' perché è provincia, ma le informazioni erano molto scarse, ora vedo piano piano qualcosa muoversi. La scelta e' personale e non discutibile, l'importante e' avere gli strumenti per farla.
EliminaInformazioni molto interessanti! Ho sentito parlare spesso di questo argomento e molte volte i pareri erano discordanti, forse talvolta dovuti anche alla poca informazione. Baci
RispondiEliminaEh si i pareri non sono univoci perché la sperimentazione e la scienza, spesso e paradossalmente, hanno confini sfumati e incerti.
EliminaAnche io avevo dato il consenso per la donazione ma al parto mi hanno detto che non era in condizioni utili e comunque, data l'anamnesi familiare non perfetta, non lo avrebbero raccolto. La verità, secondo il mio ginecologo, e' che per l'ospedale e' una difficoltà e non c'è la volontà.
RispondiEliminaQuanto alla conservazione per se, il mio ginecologo mi aveva fornito informazioni e spiegazioni, nonché numerosi opuscoli facendo i anche presente, però, che per usare il cordone in caso di necessità avrei dovuto andare all'estero e che i casi al mondo sono pochissimi e praticamente nessuno con uso del proprio cordone. In più, non c 'era alcuna garanzia di affidabilità delle banche di raccolta, dato i periodici scandali e gli studi non abbastanza a lungo termine.
Nell'ospedale dove ho partorito io mi hanno detto chiaro e tondo, che non si poteva. Il perché non l'ho capito, di sicuro e' considerata "una bega" che molti preferiscono non avere
EliminaE' un argomento interessantissimo! peccato che per donare le cellule ci siano ancora più provini che per entrare nella casa del grande fratello! S me non anno lasciato perché sono anemica, alla mia amica perché fumava in precedenza.. a questo punto non so si siano scuse per non farlo!
RispondiEliminaMolto interessanti le tue osservazioni, chiederò a Patrizia un post dove poter chiarire tutti questi dubbi.
Eliminavedo che prima ho mangiato la metà delle lettere... cmq hai capito no? eheh
EliminaTi ho proposto per un premio! :) ti lascio il link http://mammasononato.blogspot.it/2014/03/un-premio-tutto-per-me.html?m=1#comment-form BACI
Argomento interessante. Purtroppo dalle mie parti non tutte le opzioni erano possiblili...
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