IN PRINCIPIO ERA LA FATINA E IL POMPIERE


In principio era la fatina e il pompiere, forse prima ancora c’era Minnie e il pirata, e poi si, mi sembra che ci sia stata un Elsa di Frozen e pure una Tartaruga Ninja, con ogni probabilità la tartaruga Leonardo.

Per ricordare meglio potrei anche andare a casa dell’Ipernonna e vedere cosa c’è dentro quel baule pieno di ricordi travestiti da abiti di Carnevale, però oramai le cose sono così cambiate che forse farei solo una gran confusione da dover poi riordinare, perciò mi concentro sull’oggi e su cosa ho fotografato prima di uscire di casa.

È riduttivo pensare che sia solo una questione di travestimenti, perché sono loro ad essere così cambiati da non poter identificarsi né nella fatina, né in Minnie né tantomeno in una tartaruga dalle sembianze umane. 

Lui parla di Berlino, Pepe, Tokyo e del professore. Lei invece è l’Harley Quinn amica di joker, di cui ignoravo l’esistenza. 

Personaggi non tranquilli, non certo “stinchi di santo” direbbero dalle mie parti, e la mia tentazione è di dire NO, caspita…io che mi travestirei in ogni momento dell’anno, e spesso lo faccio, non digerisco di doverli mandare alla festa dell’oratorio conciati come la peggior specie umana. Però devo lasciar perdere, sorvolare, almeno stavolta.

Devo fare, mio malgrado, lo stesso sforzo di quando ascolto da cima a fondo una canzone di Shade senza esprimere un giudizio. Ascolto e basta, non commento e magari provo a capire.

C’è solo da guadagnare in questo, smettere di essere quel genitore supponente che siamo stati tutti almeno una volta e resistere alla tentazione di dire “eh…ai miei tempi…”, perché alla fine lo sappiamo benissimo, noi per primi, che questa è la frase che gli farà  chiudere le orecchie del tutto.

E allora ho dato il mio contributo per l’acquisto del vestito di Berlino e alla fine ho prestato pure tutti i miei trucchi all’Harley Quinn più bella che abbia mai visto.

Li ho accompagnati, ho fatto le solite raccomandazioni e li ho visti allontanarsi così dandomi le spalle, belli come il sole. 

Poi  tornando verso casa ho acceso la radio e a tutto volume ho cantato insieme a Irama, una canzone dei loro tempi, da giovane ed era così bella che qualcuno di voi  mi spieghi del perché non è stata lei a vincere Sanremo!


Commenti

  1. I miei si sono vestiti da Cappuccetto Rosso e Arlecchino, i piccoli, usando i miei vecchi costumi di carnevale, cuciti da mia nonna. Bellissimi! Invece il grande era in crisi e siccome non c'era una festa vera e propria per travestirsi ma solo una giornata in costume a scuola, ha optato per un agente segreto. Solo che poi la notte è scoppiata la guerra e lui non se l'è sentita di travestirsi, anche se io non avrei detto nulla. Per me, però, ciò che è mancato è stato vederli vestiti da aranceri o con i costumi di un'insula di Pont Saint Martin...quanto mi manca il Carnevale vero! Bando alla nostalgia, però, è andata e comunque ci sono stati momenti gioiosi e, soprattutto, tanti amici vicini!!! I tuoi bimbi stanno benissimo travestiti così! Confesso, però, che non conosco i due personaggi...sono vecchia :-(

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