UNA STORIA VECCHIA COME IL CUCCO



È una storia vecchia come il cucco, ho letto di tutto e sentito anche di più sull’argomento. 
Tra mamme se ne parla da sempre e tutte siamo d’accordo ...

“Non importa come hai partorito perché non servono ore di travaglio e parti dolorosi per dire di essere una mamma vera. Ognuna ha la sua storia che gli ha portato il proprio bambino tra le braccia. Ognuna è speciale e perfetta così com’è”.

Lo so, l’ho sempre saputo, l’ho detto anche ad altre mamme, a quelle che si sentivano “mamme a metà” per non aver potuto avere un parto naturale, le ho convinte e rincuorate. Perché è così. Ognuno ha il suo parto e la sua nascita, ognuna ha il suo giorno in cui è diventata mamma e che non dimenticherà mai.

Però lei l’ha buttato lì quasi con disattenzione, l’ha detto, sono sicura, senza nemmeno pensarci, non con cattiveria (è un’amica perbacco). 
L’ha detto perché è diventata mamma da qualche mese ed ha ancora vivo il ricordo di quella giornata che ha acceso in lei una luce e una felicità nuova. 
È sempre stata una ragazza felice, allegra e spensierata ma da quando è mamma è al settimo cielo, entusiasta della vita è l’espressione giusta che ora la descrive. Parlare con lei è un piacere, è positiva, combattiva piena di energia e sentirmelo dire proprio così, ha lasciato il segno.

“Piky tu sei mamma dentro, se però avessi partorito naturalmente lo saresti di più, perché se non hai partorito non puoi capire” .

Cosa non posso capire?

Non l’ho chiesto, anzi peggio ho risposto e mi sono pure giustificata, dicendo che io un parto naturale non avrei potuto farlo.

“Si lo so, però solo con un parto naturale capisci di cosa è capace veramente una mamma”.

Non ho risposto nemmeno qui, perché so che non è vero, so che è una grande cavolata, so di cosa sarei capace per i miei figli (e non è neanche bello da raccontare), e so che i miei due parti sono stati e rimarranno i giorni più importanti della mia vita, che mi ricordo ancora oggi, minuto per minuto.

Ecco, io tutto questo lo, e questa storia è vecchia come il cucco, però ancora oggi non mi è passata.

Commenti

  1. sai, io tutto questo gareggiare tra madri non lo capisco
    l'ho vissuto anche io, forse l'ho fatto
    ma se ci penso adesso che mia figlia ha più di 13 anni mi rendo conto che è una cosa senza senso.
    io ho fatto il travaglio, poi c'è stato un problema e ho fatto il cesareo, e le ho invidiate le madri che hanno fatto il parto naturale, perchè non hanno il taglio sulla pancia, non hanno impiegato una settimana a rimettersi in piedi, non avevano le braccia piene di lividi per le flebo
    Però il cesareo ha salvato la vita a me e a mia figlia e quindi bene così
    E sulla lunga distanza non è certo il modo in cui hai partorito che ti fa più o meno madre di un'altra
    E comunque non è mica una gara a chi ha dato/dà di più ai figli, santocielo, anche perchè bisognerebbe vedere se è giusto darsi completamente ai figli con il rischio di annullarsi, o se magari si è madri migliori continuando a coltivarsi anche come persone
    ma qui, sto andando fuori tema, scusa
    in ogni caso non ci pensare, e lo stesso dico anche a me, perchè se ho scritto un commento così lungo forse un po' la cosa mi tocca....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sembra strano continuare a pensarci anche se sono passati ormai 9 anni

      Elimina
  2. Mamma mia...
    Proprio non capisco questi discorsi. E una mamma adottiva? È meno mamma di chi ha partorito?
    No, non credo in queste affermazioni.
    Una mamma è mamma quando lo sente nel suo cuore e questo non può essere giudicato da nessun altro se non lei stessa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credo l'abbia detto senza pensiero e senza cattiveria... un'amica, mi fa solo strano che la cosa mi tocca anche se vorrei dire di no

      Elimina
  3. Scusa...io ne ho fatti 4 naturali, senza nemmeno l'epidurale...ma questa sarà pure vecchia come il cucco, ma più che altro mi pare una grande cazzata!!! E allora chi adotta non è nemmeno mamma, fammi capire?!?! Grande grande cazzata!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo è infatti....anche perché il parto cesareo è un parto, la ginecologa me ne disse di tutti i colori quando le confessai che non volevo fare il corso pre-parto perché avrei fatto un cesareo!

      Elimina
  4. Piky io in cuor mio non accetto di averci provato fino alla fine e oltre e non avercela fatta, con il secondo e con la terza. Felice di aver vissuto il parto naturale almeno una volta, felice che mio marito fosse con me, ma questa e una cosa mia, che mi tengo dentro e che non mi fa sentire più o meno mamma... mamma lo sono nelle loro notti insonni con la febbre, quando torno dal lavoro e corrono ad abbracciarmi, quando arrivo a sera distrutta, quando li guardo dormire, quando vado a fare shopping e compro solo cose per loro e questo è uguale per tutti e 3

    RispondiElimina
  5. Pensa che io oltre ad aver fatto il cesareo una volta mi sono azzardata a dire che con l' allattamento la sanguisuga mi stava prosciugando e stavo cercando di allungare il tempo tra le poppate... e mi sento rispondere "ah no no io ero a completa disposizione di mio figlio" ... ma vaffa... che ci vuoi fare evidentemente alcune proprio non possono capire... lascio alle perfette l'onore di intuire chi si e chi no.

    Francy

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si anche sull'allattamento ne ho sentite tante....ecco io la fortuna di allattarli per due anni l'ho avuta ma questo perché per me è stato semplice e senza complicazioni (nonostante il cesareo)

      Elimina
  6. Che brutte cose da dire, speriamo siano state dette solo sull'onda dall'euforia di essere diventata mamma.
    Nessuna mamma è meno mamma delle altre perché non ha potuto vivere alcune esperienze. Io mi sono sentita per troppo tempo meno mamma perché non ho mai avuto la possibilità di allattare o perché ho un figlio solo ma poi per fortuna mi sono ricreduta.
    Mi auguro che la tua amica capisca il peso che può avere una frase come questa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si assolutamente sono state dette senza il minimo di cattiveria, non ci sono rimasta male per quello ma sono rimasta stupita per la reazione che hanno avuto su di me, che avrei dovuto dire " ma va la che ti frega" ed invece ci ho rimuginato sopra per giorni...e ci ho pure scritto un post !

      Elimina
  7. Nemmeno io ho partorito per davvero allora, due cesarei programmati. Ma chissenefrega? Cosa Cambia? Questi discorsi si fanno fra chi ha bambini piccoli, poi man mano che crescono e i problemi sono altri quel momento sfuma, non se ne parla più e manco si chiede. Io non mi sento mamma a metà nemmeno un po'. Mi sarò sentita in passato, ma adesso neanche un po'. Non mi manca davvero niente.

    RispondiElimina
  8. Quindi io sono una mamma di merxx, due cesarei non ho allattato perché niente non ne avevo o comunque non abbastanza...
    Sono storie terribili e sentirlo dire da donne giovani è ancje peggio, l'ho sempre detto che la solidarietà femminile non ce la fa a farsi strada un uomo probabilmente avrebbe battuto una pacca sulla spalla dicendo ma che ti frega forse hai sentito meno male...e avrebbero aperto una birra che in teoria fa latte ma se anche non lo fa fa bene all'umore...Tristezza infinita ma come te non riesco a ribattere...

    RispondiElimina
  9. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  10. Eh, Piky, però, però... Mia madre, vecchia scuola, mi ha insegnato che non bisogna mai criticare quello che non si conosce nè tantomeno le persone più avanti di te con gli anni e con l'esperienza (non per darti della vecchia, ma obiettivamente di mammitudine la sai certo più lunga di una neomamma), perchè oltre a rischiare di fare del male si fa anche una pessima figura. Umiltà, questa dimenticata.
    Certo che tu non saprai mai come ci si sente a partorire naturalmente, nè io saprò mai come si vive un cesareo. Io peraltro non saprò mai come si sente una donna che allatta naturalmente, come chi allatta al seno non capirà mai il sacrificio di chi come me ha passato mesi al tiralatte e allo sterilizzatore.
    Quindi? Entrambe però sappiamo cosa significa fare le notti in piedi a cullare un insonne, tirare su rigurgiti pestilenziali, sedare pianti infiniti e capricci, ficcarci un mattoncino lego sulla pianta del piede di notte, predicare ore e ore per far fare compiti, piangere fuori dalla porta della materna con la senzazione di essere una pessima madre che ha abbandonato il pargolo nelle mani di sconosciuti, lavare pavimenti sporchi di pappe, di pipì uscite di straforo dal vasetto, di vomiti notturni da virus intestinali con tanto di cambio di lenzuola plurimo mentre gli occhi li tieni aperti con lo scotch sulle palpebre superiori.
    Ed è solo l'inizio. Sono a quota sedici anni di mammitudine, tante ne ho imparate e tante me ne aspettano ancora, in sbagli, in rimorsi, in gioie da assaporare. Madri non si è arrivate mai ad esserlo al cento per cento se non alla fine dei propri giorni.
    Che il parto dura due ore o tre giorni, ed è diverso per tutte. Ma si capisce cosa significa essere madri e cosa una madre arriva a fare solo dal giorno dopo in poi. E quello si, è uguale per tutte.

    RispondiElimina

Posta un commento

Con un commento mi regalerai un sorriso