PICCOLE DONNE (ma grandi e con i figli)


Ed anche questa è fatta.
La magia, dopo aver fatto il suo lavoro, se n’è andata e quel che oggi ne rimane, è un rimorchio pieno di carta, caos in ogni stanza e pochi cm di pavimento calpestabili.
Non abbiamo fatto nulla che non possa essere catalogato sotto il termine Natale e di sicuro la nostra giornata è stata molto simile a quella di tanti altri, inutile dilungarsi nel raccontarla.
Le promesse sono state tutte più o meno mantenute e alla fine pure le aspettative, quindi ok, è andata bene e ce la siamo cavata anche questa volta, però, come il solito, a me le giornate di festa, lasciano sempre un non so che di malinconico, sottolineando l'assenza di chi, in questi momenti, manca.
In una tavola imbandita quello che noti di più, è il piatto che non c'è, la voce che fa più rumore, è quella che non senti e la foto che ti commuoverà a guardarla, è quella che non hai scattato.

Siamo tre sorelle, sposate e con figli ma in questa casa, torniamo bambine.
Mia madre è sempre li, è il ceppo del nostro albero, quella che tira avanti la nostra caotica baracca, e che sa mettere un sorriso in ogni cosa che fa. Con i suoi sei nipoti ha ridato un senso a una vita che per un po' l'aveva mollata, ha preso il suo carico di dolore sulle spalle ed è andata avanti.
Noi nel frattempo ci siamo moltiplicate e lei per far fronte alla carenza di spazio, ha trasformato la casa, in un mezzo loft e dedicato una stanza ai più piccoli. L'ha dipinta con colori vivaci, ci ha messo un letto e l'ha riempita di giochi. E' completamente visibile dal tavolo da pranzo e, in eventi come questi, mentre noi “caciariamo” e ci “strafoghiamo”, di quanto la sua mente è le sue mani hanno prodotto, lì si consumano le peggiori "tragedie": vola di tutto e il volume tocca decibel da molestie. C'è da sedar risse e calmare animi, qualcuno finisce sempre sotto il letto e non è raro veder giocattoli che si danno alla fuga!
Chi non è abituato a vivere certe esperienze, potrebbe rimanerne addirittura traumatizzato, noi invece ci sguazziamo piuttosto bene e ci alterniamo nella sorveglianza della scalmanata prole, che se le da di santa ragione.
Non è detta che l'incontro non finisca con qualche ferito, di certo non facciamo più caso ai pianti, alle crisi ed ai capricci.
Anche lo scambio dei regali ha in se qualcosa di folkloristico e  non può essere capito se non da chi lo vive: pacchi che passano di mani in mani, baci, abbracci e ringraziamenti a casaccio e non manca mai una telecronaca in sottofondo, degli acquisti fatti.
Cosa è stato ricevuto e da chi,  si scoprirà solo a distanza di giorni e dopo accurate ricerche.
Mi ricordo di un anno in cui addirittura il Principe si trovò a scartare lingerie da donna rosso fuoco: "Ehi questa non è mia!". No, in effetti no, non lo era.
Passare la sera di Natale qui alla fine, è un po' come ritornare Piccole Donne (ma grandi e con figli), consapevoli che dalla porta di casa lui non entrerà più, ma anche che ad unirci c’è un bene su cui poter contare e che comunque intorno a quel tavolo, nonostante il caos, noi l'abbiamo visto.

Commenti

  1. Che bel racconto, Maria Elena! Invidio un po' la tua famiglia numerosa, da figlia unica e con un'unica figlia (che però di figli ne ha voluti 2, proprio perché lei ha sofferto la mancanza di un fratello).
    Anch'io ho pensato a quella sedia vuota, quella del mio papà, con un po' di malinconia. Ma i bambini han fatto dimenticare, hanno aiutato a lenire il dolore.
    Buone feste, cara!

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    1. Le feste fanno notare le assenze ancor di più, rimanere uniti e poter contare su un bene reciproco, e' l'aiuto più prezioso.

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  2. Anche io mi ritrovo a fare ragionamenti simili e la gioia si mischia alla malinconia ogni volta...tra i miei ricordi più belli legati ai pranzi di Natale ci sono tavolate confusionarie, con tre, quattro generazioni a confronti, scambi di doni con tanto di berretti in testa e bimbi che giocano e urlano in ogni dove!
    Ti abbraccio

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  3. Che bel racconto Mammapiki. Mi ci sono persa con piacere, e con un po' di commozione.
    Buon Natale in ritardo, che Natale nel cuore duri il più possibile.

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    1. O è Natale tutti i giorni o non è Natale mai..io ci provo!

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  4. Intorno a quel tavolo lui c'era eccome. Un abbraccio

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  5. Leggendoti mi sembra di rivivo le feste di quando erano piccoli i miei nipoti. Uguale uguale, tranne la malinconia dell'assenza. Notiamo altre assenze. Ma questa è un'altra storia. Buon proseguimento. Un abbraccio

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    1. Questa atmosfera qualche anno fa e' andata persa per svariate ragione, poi per fortuna sono arrivati i bimbi e tutto ha ripreso colore!

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  6. Questa sì che è una bella famiglia! Complimenti!

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  7. Ho le lacrime....
    Pensa che mi sembrava di essere li in mezzo a voi, seduta a quel tavolo a mangiare meraviglie preparate in casa dalla tua mamma e guardare con un occhio i bambini che giocano. Bellissimo! Questo è il vero spirito del Natale!
    un abbraccio

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  8. Piky quanto è bello leggere di te, del tuo Ntale e di come in qualche modo somiglia al mio e alle tradizioni della mia famiglia "di origine". La differenza è che a me mancano oramai entrambi i genitori, ma ci sono mio fratello, mia zia e i miei cugini, con figli al seguito.
    Il caos natalizio che regna a casa di zia è comprensibile e apprezzabile solo da chi ci è abituato fin da quanodè nato, mio marito ad esempio dice sempre che esageriamo con le portate e con i regali
    Ti abbraccio

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    1. Il caos e' proporzionato al bene! Bellissimo! Auguri di cuore!

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  9. come tu sai intorno al mio tavolo abbiamo sentito la mancanza di 2 persone, mio papà e mio suocero.ed è vero le mancanze fanno sempre molto rumore.anna

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    1. Ti auguro che tutto possa andare meglio e ti abbraccio!

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  10. a me quest'anno un velo di malinconia è sceso non per noi, per fortuna, ma per una famiglia a me cara.
    la notte di natale ho pensato, non senza una lacrima, che in quella stessa chiesa solo poco più di 2 mesi fa abbiamo dato l'ultimo saluto ad una mamma. una mamma come me, come noi. ecco, chissà che vuoto a quella tavola...

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  11. Piky mi hai commossa buon Natale e feste.

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  12. Noi passavamo il Natale da mia cognata, ogni anno. Poi anche noi abbiamo avuto una perdita e per lei, ma anche per noi, quella casa faceva riaffiorare troppi ricordi e tanta malinconia. Abbiamo così stravolto le regole del Natale e il pranzo lo facciamo tutti insieme al ristorante. E' sicuramente meno intimo ma aiuta a non pensare...
    Tanti auguri cara!

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    1. Capisco il bisogno di allontanarsi dai ricordi, specialmente in questi momenti

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  13. Tu lo sai che noi abbiamo passato un natale diverso. Siamo stati bene . Benissimo . Poi leggo il tuo e mi fai ammettere con me stessa che il natale e' e resterà sempre un'altra cosa. Brava tua mamma' ... E belli voi tutti

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    1. Avete di certo saputo ritagliarvi il vostro pezzetto di Natale e poi ce ne saranno altri come tu li vuoi!

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  14. Lo capisco e lo provo. Ti abbraccio. Buon inizio.
    Raffaella

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  15. Sniff. Davvero dolce e commevente. un abbraccio

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  16. questo racconto, magari sì simile ad altri, ma è intriso di "specialità" e si sente….ri-auguri!!!

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  18. mi hai commossa....buone feste

    new post http://emiliasalentoeffettomoda.altervista.org/look-day-corten/
    grazie
    Mari

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  19. è proprio quel sedersi in cerchio, attorno ad un tavolo, a donare e scartare e ricever.
    donare tempo, attenzioni, calore e leccornie.
    questa è la magia del natale.
    buone feste a te, e alla tua famiglia.

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  20. Che bel post.
    Si respira l'aria del Natale, sembra di essere seduta al tuo fianco.
    Tanti auguri.

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  21. bellissimo...dietro il caos (che so cosa significhi) e la grande tavolata (idem), c'è una famiglia vera e affettuosa, lo esprimi molto bene!
    Auguri di buon riordino!

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  22. Un post bellissimo... un abbraccio!!!

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  23. Queste sono le famiglie vere! Bel post!

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  24. mi ha commosso immaginare il vostro mondo, il vostro Natale. grandiosi!

    Iaia

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