LO STRETTO NECESSARIO

 


Il 2025 è stato, senza girarci intorno, l’anno più difficile che io ricordi.Un anno di momenti tristi, di delusioni e di attimi pesanti, con poche cose da incorniciare e troppe da digerire.Un anno che ha tolto più di quanto abbia dato e che spesso ha chiesto più forza di quanta ne avessi. È stato un anno ingiusto che è iniziato con un gennaio lungo 31 lunedì che si è portato dietro tutti i problemi del 2024 riuscendo pure a peggiorarli. Con un inizio così, nessuno nutriva speranze nel proseguo, ma febbraio si è preso l’Ipernonna e questo vuoto improvviso, ha messo il sigillo ad un anno da dimenticare.

Che è successo agli altri mesi?

Niente, sono rotolati giù uno dopo l’altro, senza energia e con pochi, pochissimi momenti da ricordare.

Eppure mentre i mesi cadevano giù come le tessere del domino, qualcosa è rimasto in piedi, silenzioso ma ostinato, perché anche negli anni peggiori, non tutto se ne va mai per davvero.

I sogni sono sopravvissuti, alcuni ancora più forti e tenaci di prima ed altri addirittura realizzati, segno che alla fine si costruisce anche nei giorni storti e che, anche quando sembra di non avanzare, la strada sotto i piedi c’è sempre.

Al 2026 chiedo che sia un anno da vivere e non solo da superare, meno peso e più respiri: problemi normali, abbastanza caffè, qualche giorno in montagna, e una bilancia che sia più rispettosa. Lo stretto necessario. 

Di desideri da inseguire a testa bassa ne abbiamo e per farli diventare obiettivi c’è solo da metterci tutta l’audacia che il 2025 non è riuscito a portarci via.

Che sia l’anno dei sogni che corrono veloci, degli obiettivi che non stanno fermi e degli inciampi che sembrano un passo di danza e a tutti voi le soddisfazioni che vi facciano dire “me lo merito”... per tutto il resto che il cielo ce la mandi buona! 

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