IL GRANDE CARRO

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È il 24 giugno, stamattina Leo ha sostenuto gli orali di terza media, la scuola è terminata e finalmente è iniziata l’estate. 

Sappiamo già che sarà intensa e bellissima e che dopo di lei arriverà settembre con un bagaglio da stiva pieno di novità’. 

L’ entusiasmo qui è alle stelle. Il nostro e il loro: Leo ha lasciato delle bellissime medie e Teresa appena dieci giorni fa è uscita per l’ultima volta dal cancello delle elementari. Sono stati cinque anni deludenti di cui non ho un bel ricordo ed io, che so piangere solo di gioia, non sono riuscita a commuovermi nemmeno alla sua recita di fine anno.

Lo scorso week end invece c’è stato il suo saggio di danza e quello sì che ti commuove, meraviglioso come sempre. Uno spettacolo teatrale a tutti gli effetti, il risultato di un lavoro fatto bene come solo da pochissime altre parti ho visto fare. Balla in una grande scuola, di questo è certo. E non perché sia in chissà quale sede magnificente o guidata da chissà quali nomi famosi ma perché Daria è Daria, ci fa pedalare come galoppini, ma ogni anno tira fuori dei veri capolavori e lo fa in una piccola palestra di periferia. Segno che il merito non ha bisogno di tanti fiocchi.

Qualche giorno fa è arrivata una mail della professoressa di matematica, ci ha mandato una foto: era l’ultimo giorno di scuola e la 3 B era tutta in piedi sopra i banchi con la mano destra sull’attenti, “CAPITANO O MIO CAPITANO” dicono i loro sorrisi. La professoressa di matematica piange commossa, il prof di italiano sorride orgoglioso…lo sa di essere un vero capitano. Lo è stato per tre anni e ora li vede andar via. 

Pensare a cosa hanno nel cuore questi ragazzi mi mette i brividi ma mentre guardo questa foto, penso che si c’è ancora speranza per questo mondo sgangherato e se tutti hanno da ridire su questa Generazione Z io ne avrei di cose da raccontare sui 40/50 enni di oggi e anche oltre.

Devo completare le iscrizioni alla scuola superiore, ho tempo una manciata di giorni, e ho già in mano la lista dei libri di entrambi. Sul comodino uno dei miei “libri delle meraviglie” mi ricorda di farci caso quando sono felice. Tipo stasera, con i miei figli che hanno il cuore leggero e ridono spensierati, con il tintinnio dei brindisi fatti con gli amici e con una nazionale di calcio che ha appena passato il turno.

Dal giardino di casa il grande carro si vede benissimo, ce l’ho proprio sopra la testa, basta inclinarla di 45 gradi appena e vedi la stella polare farti l’occhiolino. Tra le stelle si dice che si legga il futuro e Leo sono giorni che  ripete “Memento Audere semper”

Sono molto orgogliosa di lui, di un ragazzo che pare abbia sempre la testa tra le nuvole ma che studia per diventare una cintura nera e al tempo stesso ama il latino, e molto di lei che sta diventando sempre più sicura di sé e che vuol fare tutto da sola, se ne frega delle sue difficoltà e sfonda le porte…

ecco ... “Memento Audere semper” … so che loro nella loro vita non smetteranno mai di osare e forse questo li porterà verso il futuro che si sono scelti…c’è scritto li tra le stelle del grande carro e poi dicevamo, “Quando siete felici fateci caso”… tipo oggi, 24 giugno 2024.

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