LA GITA




La gita inizia molto prima, molto prima di quando arriva. 

Parliamo di settembre o giù di lì, l’inizio dell’anno scolastico, forse addirittura prima. 

Ecco tre anni fa potrebbe essere il tempo giusto, quando hai varcato per la prima volta quel cancello e ti sei sentito “finalmente grande”.

Però in quello stesso anno, mi ricordo che dicesti “Io in gita da solo senza di voi, non ci andrò mai”…si me lo ricordo forte e chiaro. L’hai detto. Ne sono sicura. “Ne riparliamo tra tre anni” ti abbiamo risposto

Poi tre anni sono passati e tu hai cambiato idea.

Non solo in gita da solo senza di noi ci sei andato eccome, ma praticamente ti sei scordato addirittura di telefonare e hai colto alla perfezione il senso di “staccare la spina” e l'unica che ci dava informazioni su di te  era la app della tua carta prepagata.

Hai voluto il sacco a spalla, perché, testuali parole, “Il trolley è da vacanza mentre io vado in gita”.

Te lo sei preparato da te, senza aiuti e interferenze, tu che ti faresti aiutare anche per mettere il giacchetto.

Hai contato quanti soldi potevano servirti, e poi li hai ricontati e ricontati di nuovo…hai scelto un portafoglio poi l’hai cambiato e infine sei uscito a comprarne uno diverso, con le “caratteristiche da gita”.

 Sei andato a letto presto e saltato su come una molla quando papà ti ha chiamato molto prima dell’alba.

Non ti sei scordato di nulla, sei stato attento a tutto e sei partito.

Che tu ti sia divertito non ho dubbi. Il tuo silenzio in questi tre giorni lo racconta e so che di sicuro quello che hai vissuto è un “ricordo base” perché arriveranno sì altre gite, ma nessuna sarà mai come la prima. Come questa. 

Degna conclusione di tre anni molto belli e di quella che senza dubbio possiamo chiamare “la buona scuola”. Sei stato fortunato in questo o forse ci hai messo del tuo perché non si trattasse di sola fortuna.

In quanto a noi sappi che se non fossimo stati sommersi dai malanni, ce la saremmo spassata alla grande, senza pensieri ne malinconia, felici della tua libera uscita ma anche un pò della nostra, perché voi crescete, vi allontanate e noi diventiamo sempre più inutili. 

E così va a finire che inaspettatamente ci riposiamo ed egoisticamente ci ritroviamo a fantasticare su quando partirete di nuovo, su quanto manca e quando sarà “la prossima gita”.  

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