LEI PUO' ESSERE CIO' CHE VUOLE, LUI E' SOLO KEN.


Questo post non è una recensione. Prima di tutto perché le recensioni non mi piacciono. Quasi sempre dicono tutto e il contrario di tutto, spesso addirittura a sproposito e pure da un pinco pallino qualunque, e poi non so nemmeno da dove si inizia a scrivere una recensione, nè conosco lo scopo che dovrebbe avere.

Questo post è semplicemente il racconto di cosa mi è piaciuto e non mi è piaciuto di “Barbie” e, per chi non l’avesse ancora visto, vi avviso che è spoiler dall’inizio alla fine. È il mio parere ed è pure politicamente scorretto!

Prima di tutto l'idea che mi ero fatta del film, non avendo letto per l’appunto mezza recensione, era quella di un film d’animazione comico…da piegarsi in due dal ridere. Stile “Sonic” che per me ad oggi è ancora nell’Olimpo dei film visti più belli.

Mi sono dovuta ricredere e un po’ ci sono rimasta male perché aspettavo con trepidazione ogni scena per sganasciarmi ed invece alla fine non ho riso quasi mai, alcune volte ho appena sorriso e quasi sempre amaramente. A tratti mi sono addirittura annoiata.

Di sicuro da premiare l’inizio,  omaggio a Odissea nello spazio di Kubrick, che spiega in maniera molto chiara la rivoluzione nel mondo delle bambole causata dalla Barbie, la prima bambola adulta della storia.

Divertenti le prime scene, dove tutto ha inizio, dall’infelice battuta “Avete mai pensato di morire?”, alla scena dei piedi piatti fino all’incontro con Barbie stramba e le inguardabili Birkenstock.

Esilerante l'arrivo nel mondo reale.

Fantastico pure Ken, anzi i Ken, privi di qualsiasi abilità, snobbati completamente dalle Barbie che preferiscono “serate solo donne” e specializzati nel lavoro di spiaggia, che non vuol dire fare il bagnino, il surfista o qualcosa di simile ma semplicemente stare li in spiaggia senza far niente e Barbie non ne è nemmeno innamorata. 

Lo ammetto mi ha divertito moltissimo l’idea di un mondo Barbie dove il comando è tutto e solo delle donne ma allo stesso tempo ho adorato anche la Casa Mojo Dojo di Ken.  

E poi la colonna sonora, azzeccata, che mi fa canticchiare tutto il giorno e gli attori, bellissimi e perfetti nel loro ruolo, ma tra tutto, la cosa che ho amato di più, è stato senz'altro un bellissimo sabato pomeriggio insieme alla femmina di casa, che pur se con un bel pacchetto di anni in meno, è stata la compagnia perfetta.

Il film alla fine  è molto complesso e a tratti surreale ed in quei momenti, pur capendo i messaggi che voleva lanciare, mi sono annoiata un po e l’ho trovato pesante… forse troppi messaggi tutti insieme in così poco tempo, era inevitabile che finisse così ma lo consiglio lo stesso perché il femminismo che a tratti trapela, in un’era come questa, dove la donna è spesso trattata ancor meno di uno stereotipo, credo sia proprio necessario raccontarlo.

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