La cosa più importante che doveva succedere a giugno, è successa: è finita la scuola e questo per me è stato un grandissimo risultato.
Non dover occuparmi della loro sveglia per quasi tre mesi, né dei loro compiti, del loro zaino, delle loro merende, né di quella diavoleria chiamata “registro elettronico”, per me significa aver alleggerito le mie giornate almeno del cinquanta per cento e di considerarmi praticamente in ferie, pur continuando a lavorare dieci ore al giorno.
Il carico mentale delle “mamme” si capisce molto bene qui, da questo momento dell’anno e dalla sensazione che ne deriva, paragonabile al primo giorno di mare.
Tuttavia giugno non è solo la fine della scuola e rimane un mese impegnativo. È il mese delle cene “ovunque”, del compleanno di Leo, è il tempo dei concerti, del saggio di danza, del cambio cintura.
Che diamine è un
mese che sa il fatto suo, alla faccia di dicembre!
Da questo mese ne esco sempre piuttosto malconcia e con la
sensazione di aver messo la centrifuga a 1000 giri. Macino così tanto km in
macchina che a guardarmi da fuori, dovrei sembrare una pazza, mentre sono solo
una mamma che prova a non arrivare in ritardo.
Per fortuna quest’anno, abbiamo rubato qualche giorno per
scappar via a Londra con i ragazzi. È stata una benedizione e vedere con loro
quella che per me è la città più bella d’Europa, mi ha veramente rigenerato
prima dello sprint finale.
Oggi è il primo giorno d’estate, la stagione per eccellenza
a cui girano intorno tutte le altre, e forse più che una stagione è uno stato d’animo
che ci porta verso il mare, i tramonti, le birre ghiacciate bevute sotto le
stelle, la pelle abbronzata e tutto quello che fa sembrare la vita più facile e
bella.
Ci aspettano dei mesi molto movimentati e pieni di cose da vivere.
Giugno è soltanto l’anteprima e anche quest’estate avrà la sua storia. Io l’amerò
come sempre perché sono nata per le giornate di sole.
Commenti
Posta un commento
Con un commento mi regalerai un sorriso