Punto della situazione a un passo dalla fine della scuola…e per il nove giugno sono pronta a sparare fuochi d’artificio in aria.
Ogni anno arriviamo a maggio tutti stanchi, stravolti,
bruciati … io insieme a loro, e lo so che di questa cosa mi sono lamentata
altre volte, ma non ci posso fare niente, in questo periodo la riflessione
parte spontanea perché non riesco proprio a capacitarmi del motivo per cui una
volta la fine della scuola era vista come una tragedia per i genitori, che non
sapevano come organizzarsi per l’estate, mentre ora è una liberazione per
tutti.
La questione del “dove li metto e di cosa fargli fare durante l’estate”, oggi passa inesorabilmente in secondo piano, l’importante per tutti è che la scuola sia finita e con lei tutte quelle incombenze che ci rendono sempre più simili ad un dipendente pro bono, del Ministero delle Istruzione.
Senza appioppare la responsabilità a nessuno, chiedo a chi è
del mestiere di buttare un occhio sulla questione e correggere il tiro, perché non
credo che questo possa considerarsi il naturale corso delle cose.
Comunque per lo meno il conto alla rovescia è iniziato e anche
se questi ultimi giorni sembrano non passare mai, sono proiettata con la mente
in avanti di due settimane e su quello mi sto concentrando.
In questo periodo non allentano nemmeno compiti e
interrogazioni, una mitraglietta di prove che non assomiglia per niente ad un
energico sprint finale ma più che altro ad un affannoso “sbrighiamoci che siamo
in ritardo” e c’è una grande differenza tra le due cose e tra gli scopi che
dovrebbero perseguire.
Spero come ogni anno, nell’assenza o quasi di compiti
estivi, o per lo meno in qualcosa di ragionevole che serva a rinfrescargli la
memoria prima del nuovo inizio e che non assomigli invece ai lavori forzati
inflitti come pena genitoriale.
Come programma per il prossimo trimestre vorrei tanto godermi
i miei figli nel modo in cui decideremo di fare, vorrei smettere di doverli “sempre
educare” e li vorrei vivere con quella leggerezza che solo l’estate sa dare. Mi
voglio dimenticare dell’esistenza di quella cosa chiamata “registro
elettronico” e non voglio leggere nessuna comunicazione al riguardo.
Non abbiamo in programma nessun campus estivo che per me assomigliano
tanto ad un prolungamento scolastico, puntiamo invece su un’estate di “noia”
come quelle che ho vissuto io e che hanno fatto di me una bambina spensierata,
le riempiranno da soli, con quello che amano fare, i loro sport che non
abbandoneranno nemmeno l’estate e con la voglia di crescere che gli regalerà i
ricordi migliori.
Ora vi prego ditemi che sperare nella fine della scuola non è un atteggiamento da madre responsabile e datemi mille motivi per cambiare idea e smettere di lamentarmi ma soprattutto, aiutatemi a fare sembrare più breve questo infinito conto alla rovescia!
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