MIRACOLI DI SOGNI

 


Me lo chiedo sempre se è giusto, ogni volta. Mi domando se forse non li stiamo mettendo in qualcosa di più grande di loro, se non li abbiamo caricati di aspettative, se non si sentano sotto pressione.

Mentre la macchina va per accompagnare Teresa all’ennesimo concorso o Leo ad un’altra delle sue selezioni, con lo stomaco chiuso e la mente piena, mi assalgono sempre mille dubbi….

"Cerco di appiopparmi almeno un senso di colpa nuovo, nonostante veda che le cose stanno andando bene.

Praticano lo sport che hanno scelto, da soli, liberamente e anzi, con un papà patito del calcio, Leo ha scelto tra tutti, quello che meno ci azzeccava: il karatè.

Teresa no, Teresa danza come facevo io secoli fa, ma mai avrei pensato diventasse un’adepta fino a questo punto, capace di passare ore in palestra ad allenarsi.

La danza e il karatè si somigliano molto, sono discipline che non curano solo il fisico ma che si occupano prima di tutto della mente e anche se forse questo lo fanno un pò tutti gli sport, per la danza e il karate, possiamo di sicuro dire che prima viene la mente poi il corpo... perché senza l’assetto mentale giusto, il corpo non farai mai quello che invece fa e mai  porterà a certi traguardi.

Nel corso dell’ultimo mese, Teresa insieme alla sua squadra, ha vinto un concorso, difficile e ambito, ed è storia di ieri, Leo con la sua di squadra, si è qualificato per gli europei di karatè che disputerà a settembre. 

Sono anni che fanno questo, competono nella loro disciplina per ottenere i migliori risultati, per salire sul podio. 

Li vedo impegnarsi al massimo delle loro forze, e anche oltre, li vedo tagliare traguardi e li vedo felici. So/Sappiamo che a volte andrà bene e altre andrà male, che i loro successi passeranno sempre attraverso i loro errori e che io e il Principe dobbiamo solo appoggiarli quando serve e per il resto del tempo starli a guardare in silenzio.

… arriviamo al parcheggio, nel piazzale del teatro, o del palazzetto a seconda dei casi, lascio che si carichino in spalla il sacco da gara. Li bacio sulla fronte e li metto nelle mani del loro destino, di quel destino che loro stessi si stanno creando, mi assolvo da tutti i sensi di colpa e l'unica cosa che penso è che è meraviglioso essere  gli spettatori della loro storia (oltre che gli autisti personali e i loro principali sponsor).  

Non dobbiamo fare nulla di più se non essere i testimoni oculari di questi miracoli, di quelli che accadono dove meno te lo aspetti, in piccole (solo di nome) palestre di provincia specializzate in realizzazioni di sogni.

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