Nella casa di allora sul muro in fondo alle scale venne una bella crepa ed anche nella mia camera in corrispondenza dello stipite della porta. Stemmo fuori di casa per qualche giorno, mi ricordo di qualche notte in auto e in uno piccolo prefabbricato di lamiera che avevamo come ripostiglio nel nostro piazzale. Vennero i Vigili del fuoco a rassicurarci e a darci l’ok per rientrare. Ma di quel periodo quello che mi è rimasto in mente sono stati i momenti passati tutti insieme con i vicini per condividere un pasto e un po' di conforto.
Passò qualche buon anno: Università, esame di Diritto Amministrativo, la bestia nera.Poi è arrivato il 2016 ed avevo già Leo e Teresa, in quel
caso il pensiero è stato più che altro proteggere loro dal timore di qualcosa
che non conoscevano ed, insieme alla scuola e anche a Umbriaformummy, abbiamo
partecipato a tante iniziative per aiutare le zone più colpite. Vedere
cittadine come Norcia rase al suolo fu un grande dolore ed eravamo all’inizio
dell’inverno.
E siamo ad oggi, il terremoto ha sorpreso Leo solo in casa
che però non si è fatto trascinare dalla paura ed ha continuato a portare a
termine i suoi compiti, poi all’ora di cena, un’altra scossa un po' più forte.
Una risata un po' forzata e via si va avanti. Il terremoto non deve bloccarti e
la paura non può prendere il sopravvento. Purtroppo il piccolo paesino
dell’epicentro qualche danno l’ha avuto e il pensiero è tutto per loro, perché
la casa è la nostra radice, il punto fermo che non vorremmo mai perdere. Ma
siamo in Umbria, non c’è zona che non sia sismica purtroppo, l’unica arma è
costruire e ristrutturare consapevolmente, sperando che non sia mai “troppo”
forte e che cmq ogni scossa sia l’ultima.
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