LA DAD ....UN ANNO DOPO ANCORA


Ci siamo beccati l’ennesima settimana di DAD, in realtà non mi sarei dovuta stupire visto che qui da noi chiude una sezione a settimana, alla faccia del Ministero dell’Istruzione che con vocione autorevole ci fa sapere che “NO, LE SCUOLE RIMANGONO APERTE”. Credo non si riferisse a quelle sul pianeta Terra!

Questa volta comunque la settimana me la sono beccata pure io, tutta, perché, non avendo alternative, Teresa è venuta con me in ufficio e questo mi ha dato un’idea precisa precisa di quel che succede in quelle ore.

Mi va di raccontarvela.

La DAD un anno dopo anzitutto è cambiata nella forma perché arriva di colpo: oggi sei in classe tranquillo e beato, domani sei a casa con un preavviso di due ore.

Ora se il figliolo e già bello e grandicello, pace, se però parliamo di elementari c’è da sbellicarsi dal ridere, perché l’autonomia nella DAD è ancora un miraggio lontano e pensare di abbandonarli a sé stessi, anche se sarebbe l’unica soluzione possibile, non è praticabile.

E allora cerchi una soluzione, una qualsiasi alla fine, perché da oggi a domani non puoi progettare piani complessi. Noi abbiamo risolto così, dividendo la scrivania dell’ufficio.

Dopo una settimana in cui ho registrato pratiche con il sottofondo della sintesi clorofilliana, della differenza tra montagna e collina e della prova nelle moltiplicazioni, continuo a sostenere, come due anni fa, un no deciso alla DAD. Perché non è scuola, non è nemmeno didattica, non è niente in realtà.

Un applauso lo meritano le maestre, santificarle non basterebbe e francamente non ho idea di che corsi facciano per mantenere quell’aplomb da Cambridge anche dopo il ventiquattresimo “Maestra posso dire una cosa”.

Alla fine però la vera rivelazione di questa DAD sono stati i ragazzi che ci provano anche a stare attenti ma che poi mettono su un teatrino di battute e risate da Zelig Circus…e allora c’è chi dopo mezz’ora di dettato dice di essere rimasto indietro ed ha scritto giusto giusto il titolo, chi chiude la telecamera perché “Maestra sono andata a fare un’altra cosa in un’altra stanza, Teresa che in catalessi si è appisolata e mi è caduta dalla sedia, il trapano in sottofondo e due bambini che si sbellicano dal ridere, c’è chi rincorre il gatto e chi si cimenta nel modificare la presentazione della maestra.

E quindi, nonostante l’impegno di tutti è stata l’ennesima settimana di “zero scuola”, dove però ho riso come non mai, perché questi bambini, che sono i veri eroi di questo caos mondiale, sono rimasti maledettamente simpatici…ecco …speriamo solo di non doverla rifare!

Commenti

  1. Aiuto, chi recupera più questo tempo perduto? Verranno sempre ricordati come "eh, cosa vuoi, hanno fatto scuola in Dad",si trascineranno queste lacune per sempre. I ragazzi cercano di impegnarsi a stare attenti, ma una casa, un ufficio sono piene di distrazioni. Poveri.....

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  2. Sono i veri eroi perché sono quelli che qualsiasi cosa gli si proponi loro vanno avanti, continuando a fare tutto senza lamentarsi. E recupereranno tutto, anzi riusciranno ad usare tutto per costruire skills nuove. Dovremmo tutti imparare dai bambini in questo!

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