NOTIZIE DAL FRONTE

 

Come sta andando qui da noi? Me lo chiedono in tanti, tanti amici sparsi per lo stivale, mamme come me che hanno il terrore della chiusura delle scuole, che non si rassegnano allo stop delle palestre, che non sanno spiegare i divieti spuntati come funghi e che hanno bambini sempre più consapevoli, preoccupati e perché no incazzati. 

Diciamo che va abbastanza bene, che ci barcameniamo per non eccedere nel timore ma rispettando la prudenza, che la scuola c’è e fa quel che può, che con lo sport ci stiamo organizzando per non fermarci e che comunque continueremo a sorridere perché di motivi ne abbiamo tanti.

Anzitutto i bambini sono entusiasti di essere tornati tra i banchi, felici proprio, devo dirlo. Io, da mamma, in realtà vedo tante cose che non vanno e che mi fanno arrabbiare, cose che in sei mesi si potevano e dovevano fare, regole assurde e limiti ingiusti, però ho deciso di investire aumentando le lezioni di yoga per cercare un rilassamento interiore e non iniziare a sbraitare ai quattro venti.
Avevamo ripreso lo sport, con tutte le precauzioni del caso, forse di più. Regole ferree, tanto rispetto e consapevolezza da parte di tutti, insegnanti, allievi e genitori, ma non è bastato. Di nuovo ci hanno chiuso le porte e non è giusto e non va bene, anzi dirò di più è da ipocriti credere che il problema stia lì.

Avevamo diversi progetti in mente, ogni anno a settembre per me è “Capodanno” ed inizio a pensare cosa farò e cosa faremo. Niente per ora. Ovviamente il bene primario è la salute, ma pensare di essere in emergenze tale e quale a marzo, mi fa riflettere che forse “qualcosina” l’abbiamo sbagliato e ancora una volta stiamo correndo per mettere una pezza sugli errori.

Purtroppo sono saltati diversi compleanni, niente festeggiamenti per nessuno e se qualcuno di voi sta per dire/scrivere “pace”, è pregato di allontanarsi velocemente da qui. Sto per sbranarlo. E non per la festa in sé per sé, su quella davvero “pace”, ma perché oramai da mesi sento parlare solo persone rassegnate e per cui sta diventando “normale” tutto. Stare chiusi in casa, non vedere amici, non uscire, rinunciare a qualunque cosa, anche agli affetti, e siamo sempre più stretti nel nostro bozzolo, parliamo di “coscienza sociale” ma in realtà alla fine non ci importa più di nessuno. Sopravviviamo. Terrorizzati.

Io non ci sto, io non voglio sopravvivere, non mi basta. Voglio vivere.

Ho fatto un po' di acquisti on line e se prima, a parte l’affidabilità di Amazon, molte cose, diciamolo, erano una schifezza, ora molte realtà si sono organizzate con e commerce e hanno generato un’offerta ottima e varia.

Leo e Teresa conoscono praticamente tutto di questo benedetto virus, sulle regole forse ne sanno anche più di me. Incominciano a dire la loro, a brontolare e protestare, a esprimere pareri e commentare le notizie, ma sono stufi di disegnare arcobaleni. Ogni tanto sbuffano davanti al notiziario e sempre più spesso mi ricordano che questo è solo un periodo  che, non volendo, ci ha addirittura lasciato ricordi bellissimi.

 

Commenti

  1. Che dire Mamma Piky, da noi va più o meno come da voi. A protestare qui è soprattutto il ricciolino, che non si rassegna di non poter invitare per un pomeriggio almeno due amichetti di numero. Io, sarò sincera, non me la sento e oscillo tra paura e depressione. Lo yoga aiuta ma a questo giro non mi basta più.

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  2. Io cerco di vivere il qui ed ora. Anche i miei bambini hanno imparato a fare scorta di ricordi felici: non si sa mai che quello che fai oggi domani sia impossibile farlo. Non li avevo iscritti a nuoto, quest'anno proprio perché temevo avrebbero richiuso tutto.
    È faticoso, tanto faticoso. Esco dal nido esausta. Lavorare così è come scalare una montagna.e sapere che fatichi ad inserire i bambini al nido col pericolo che chiudano tutto appena hai stabilizzato il gruppo mi terrorizza.
    Come mi terrorizza il covid e tutto il macello che circonda questa faccenda.
    Torno a concentrarmi sul qui ed ora, altrimenti vado in ansia...

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  3. Esatto. E' solo un periodo. Io sono rassegnata a tutto, alle feste non fatte, gli amici non visti, le cene dimezzate, perché è solo un periodo. O almeno è quello che spero.

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  4. PS: speriamo che quel "notizie dal fronte" rimanga solo il titolo di un post su un blog...

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