Il primo volume della Saga della Serenella, a pensarci ancora
oggi, mi ricorda uno dei più bei periodi vissuti negli ultimi anni, mi riporta
ad una vacanza bellissima, di quelle dove va tutto liscio e dove trovi tutto
ciò che cercavi, compresa l’atmosfera e lo scenario giusto per leggere una
storia che sai ti rimarrà dentro.
Le aspettative per il secondo volume erano quindi altissime,
l’attesa c’era stata e la voglia di leggerlo era così tanta che una volta avuto
tra le mani ci ho messo un po' ad iniziarlo, come se cercassi il momento giusto
e lo scenario perfetto, un po' come era successo con il primo.
Alla fine è stato il destino, una giornata non troppo
stancante e una sera in cui il sonno tardava ad arrivare a presentarmi il
momento perfetto.
Ho iniziato piangendo e l’ho fatto per la maggior parte del
libro perché “Una domenica mamma “ è la storia dell’amore più grande che possa
esistere, quella di una madre per un figlio.
Un amore che è accompagnato da un dolore altrettanto grande,
perché un figlio che se ne va non può che lasciare un baratro nel cuore.
Questo amore è il filo conduttore di tutto il romanzo
ambientato nel periodo fascista, negli anni della resistenza partigiana, quando
il Paese provava a risollevare la propria dignità ed a rinascere.
Avendo letto Il Pane sotto la Neve, alcuni eventi già li
conoscevo, ero anche preparata al finale eppure mai per tutto il libro, ho
pensato a ciò che già sapevo, come se questo secondo romanzo avesse resettato
completamente il primo ed è stato stupore ad ogni pagina.
Potete leggere UNA DOMENICA MAMMA
anche se non avete ancora
letto
(ma sappiate che se non l’avete letto avete molto
peccato!!!!!), sono indipendenti l’uno dall’altro, ognuno è un tassello di un
disegno bellissimo che sarà magnificente non appena completo…per cui Vanessa,
mettiti una mano sul cuore e una sulla penna…io sono qui che aspetto!
Pensa che io appena scritto de "Il pane sotto la neve" sul post di oggi. Un libro che mi è piaciuto moltissimo ma anche fatto piangere tanto. Motivo per cui, in questo periodo, non mi sento di leggere il seguito.
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