L’hai sognata, aspettata, programmata nei dettagli, ci hai
fantasticato sopra e creato una to do
list per quando sarebbe arrivata. Hai fatto il conto alla rovescia per ben
due mesi e, per come si era messo gennaio, ne avevi anche un gran bisogno.
Poi
finalmente è arrivata ed è stata una SETTIMANA DISASTRO.
Mai te lo saresti immaginato che sarebbe potuta andare in
quel modo e questo nonostante l’alone di sfiga che ti sentivi addosso da
giorni. Già che non avevi con te, il libro che ti eri prefissata, ti annuvola l'umore. Sei una scaramantica e la valigia alla fine, l’hai fatta all’ultimo minuto proprio
per questo, come fai ogni volta del resto, ed il bello è che l’hai fatta pure
bene, una valigia intelligente. Non è servita, anzi non è bastata perché quello
che poteva andare storto ci è andato, dall’inizio alla fine.
Perché ve lo racconto? Per dirvi che può succedere, che se
hai dei figli, si possono ammalare, anche in vacanza, tutti e due, a turno, e
che se si ammalano loro può succedere che vi ammalate pure voi, si anche in
vacanza. E pensate un po', può esserci anche un brutto tempo, e pure un casino
per strada per arrivare, e addirittura tante cose che al vostro arrivo non sono
come le volevate voi. La vacanza disastro
può capitare e prima o poi, capita.
Quello che invece non capita, non se non lo volete ardentemente,
è di ribaltarla come un calzino, di farla andare nella direzione che volete
voi, di salvare il salvabile e di poter dire alla fine che è stata una settimana disastro
di grande successo.
Di questa settimana, disastri a parte, mi è piaciuto tutto.
Il tempo, meteorologicamente parlando, meraviglioso, di quel
sereno che puoi vedere solo in cima ad una vetta. Temperatura perfetta, aria
pura, sole da abbronzatura ai tropici.
La compagnia, ottima, il meglio che ti può capitare. Roba di
alta qualità, gente seria su cui puoi contare e con cui ridere a crepapelle per
le sfighe e i piaceri, in altre parole, noi quattro.
Il cibo, senza parole, perché non si può parlare con la bocca
piena ed io non so quant’è che ho mangiato, però al ritorno la bilancia segna
un chilo in meno e questo è il mio personale risarcimento per l’ipotetica settimana disastro.
Lo sport, il vero scopo per cui alla fine siamo arrivati fin
quassù (e che forse spiega il chilo in meno). Quello che volevo io, come lo
volevo io e quanto ne volevo io, di sicuro più di quanto sperato.
Happy hour e cenette romantiche, tante, quasi ogni sera. Un
tete a tete che non so da quanto non capitava e che ci ha fatto un gran bene.
Insomma una SETTIMANA DISASTRO che ci è piaciuta così tanto
da averla prorogata addirittura di un giorno in più e l’alone di sfiga che
sentivo, e che è voluto venire con noi, è rimasto appunto, solo un alone.
Mi piace come riesci sempre a trovare il lato positivo ;)
RispondiEliminaDai quasi una settimana perfetta direi... Quasi...
RispondiEliminaFrancy