Credits |
Il
pullman gran turismo è parcheggiato a bordo strada, è bianco, enorme ai miei
occhi ed ha i motori accesi, pronto a partire o salpare, a seconda di come si
decide di vederla.
Per me ovviamente sta salpando, farà il giro del mondo e ci
metterà quasi tutto il calendario mentre in realtà stasera, molto prima del
tramonto, sarà di nuovo qui, parcheggiato sullo stesso lato del bordo della
strada, sempre con i motori accesi pronto per tornare al deposito, dopo aver
accompagnato in gita scolastica la classe 1A.
Sul lato destro c'è una scritta:
"Un viaggio è un momento prezioso"
me l'ha fatta notare il Principe
ed è proprio in corrispondenza del posto di Leo. Piccolino dentro quel pullman
troppo grande, ma con un entusiasmo e delle aspettative che traboccano.
Il pullman parte ed io pateticamente
piango un po'. Si ferma allo stop, svolta a destra e non lo vedo più.
Penso
"E’ la tua prima gita amore mio, goditela e non te la dimenticherai
mai".
Mentre
guido verso il lavoro, ho quell'ansia "stupida" delle mamme per non
avere tutto sotto controllo e per aver affidato il mio pargolo al mondo. Penso
che oggi sarà una lunga giornata e che forse sarò più nervosa del solito. Ho
anche un leggero mal di testa.
Stamattina sono riuscita a far entrare mezza
dispensa in uno zainetto blu eppure il dubbio di non aver messo abbastanza mi è
rimasto. E poi farà caldo? Farà freddo? Pioverà? Gli ho dato le dritte per non
perdersi ma saranno sufficienti? Mischio cavolate a preoccupazioni per grandi
catastrofi.
Vorrei fare ed essere una mamma easy, di quelle che "Wow mio
figlio di sei anni va in gita da solo ed io ne approfitto per prenotare
l'estetista" ma no, non ne sono capace.
Sono solo una banalissima mamma
italiana, di quelle che "non correre che sudi" e che "la canottiera
sta sotto le mutande" ma per fortuna la strada è corta e la pila di carta
sopra la mia scrivania, lunga.
L'una compensa l'altra, e non ho tempo per
pensare a molto altro, però mi sorprendo per una pausa pranzo più snella del
solito e per non aver bisogno di correre e arrivare in tempo all'orario di
uscita da scuola.
Nel frattempo la nostra rappresentate di classe fa da tramite
tra noi e i vacanzieri, rassicurandoci sugli spostamenti e condividendo con noi
le foto che arrivano dalla 1A in gita. Mi scambio aggiornamenti con il Principe
sull'orario di rientro e puntuale come non so essere quasi mai, parcheggio sul
piazzale della scuola.
Scendo e inizio a fissare l’incrocio, finché eccolo. Spunta
tra gli spazi lasciati liberi dagli alberi, che si susseguono lungo la strada,
svolta a destra e si accosta sullo stesso lato della mattina. Le porte si
aprono, è il quarto a scendere, ci viene incontro sorridendo. Lo zaino è vuoto
e la gita è finita.
Non so se lui se la ricorderà per sempre, io di sicuro non
me la dimenticherò mai e comunque, alla fine, dall’estetista ci sono andata
pure io.
Ti dico solo che qui in Francia iniziano a fare gite già in prima asilo...o sei easy o ti spari!!!
RispondiEliminaQui all'asilo fanno delle uscite di un paio d'ore al massimo e molto vicino. Vanno nel l'orario scolastico e per pranzo sono sempre a casa. Questa è stata la prima vera gita di un giorno
EliminaAnche qui le gite cominciano dall'asilo. Mi ricordo la prima gita di Leo, pochi chilometri fuori Milano. E' tornato così stanco (e felice) che sembrava ubriaco.
RispondiEliminaIsabel l'ultima gita l'ha fatta proprio ieri (mentre io ero a casa con la febbre), è andata a vedere un castello vero. Stanchissima, ma felice: ha visto perfino un cavaliere!
Ovviamente tutte le ansie che hai descritto nel tuo post le ho vissute pure io, da nonna. Affidarli al mondo è un grande e necessario passo avanti, per quanto doloroso.
Della gita poi si parla fin dall'inizio dell'anno, e non possono proprio perdersela. Sono piccoli e benefici distacchi che fanno bene anche a noi mamme lagnose!
EliminaIo ho vissuto con tantissima ansia la sua prima gita, al primo anno della materna. L'anno scorso non mi è spiaciuto tanto che se la sia persa (perchè malato), già so che la prossima settimana, quando toccherà a lui, starò da cani. Mamma italiana anomala per quanto riguarda sudore e canottiere ma ansiosa e protettiva da manuale italiano!!! Meno male che a volte il lavoro distrae e fa passare più in fretta le ore.
RispondiEliminaAspetto il tuo racconto allora, facci sapere!!!
EliminaIo tutte le volte che canta una canzone, recita una poesia, balla a scuola, fa una gita... ho il magone e la pelle d'oca!!! E' più forte di me... mamma italiana o no, i bambini sono pezzi del nostro cuore! E ho idea che questi momenti rimangano più impressi a noi rispetto che a loro (almeno emozionalmente)!
RispondiEliminaNon so come farò per la festa di fine anno... molte mamme mettono gli occhiali da sole scuri, ma io ho anche gli occhiali da vista e, senza quelli, non vedo davvero una pippa... piangerò a dirotto come una fontana sotto gli occhi di tutti, lo so già!
Un abbraccio Eli
...ti dico solo una cosa, alla recita di Natale la signora vicino a me mi ha detto :"però ora basta di piangere altrimenti non riesce a vedere nemmeno nulla"! ...mi vergogno anche a raccontarlo!
EliminaHai fatto bene a fare un giro dell'estetica! 😊
RispondiEliminaIn fondo quando iniziano le loro avventure senza di noi ci sentiamo perse perché sappiamo che stanno crescendo. Ma donare loro radici ed ali passa anche attraverso una gita scolastica...
Un bacio!
Concordo e ti dirò di più, siamo anche molto fortunati ma perché qui nella maggior parte delle scuole le gite non si fanno nemmeno più ...troppe responsabilità dicono ...spero che per lui sia la prima di una lunga serie!
EliminaAnche noi gite da soli fin dall'asilo...Il mio compagno non voleva mandarla perchè è piccina, io invece ero talmente elettrizzata per la sua prima gita che non sono riuscita a dormire. E lei? Tranquilla, curiosa il giusto. Alla fine è tornata, soddisfatta. E senza un graffio.
RispondiEliminaLe nostre paure sono del tutto infondate lo so, credo che l'ansia derivi solo dal l'emozione nel vederli crescere
EliminaChe coincidenza! Ieri anche i miei monelli, entrambi ma con mete diverse, sono stati in gita scolastica :) ne scriverò anche io in un post.
RispondiEliminaCerto sono emozioni grandi...per loro, ma anche per noi mamme. Ma all'asilo Leo non era mai stato in gita? È stata proprio la la prima sua esperienza questa?
All'asilo hanno fatto delle brevi uscite mai durate più di un paio d'ore e sempre nei dintorni. Questa è stata la prima vera gita di un giorno a più di un paio d'ore da qui. Aspetto il tuo racconto sulla vs gita!
EliminaIo adoro le gite!!!! Una volta all'anno cerco di fare la volontaria e andare con loro in gita scolastica. Lo faccio più per conoscere i compagni di classe, entrare in confidenza con la maestra e parlare inglese. Però mi piace anche renderli autonomi e farli andare da soli, sono decisamente più liberi di esprimersi.
RispondiEliminaQui i genitori non possono partecipare e forse è meglio così, fa bene a loro e fa bene a noi
EliminaHai fatto bene.
RispondiEliminaAlla prima gita aveva 3 anni, io lavoravo e ho mandato mia cognata perché non mi fidavo ;)
Al nido le gite organizzate erano rigorosamente con i genitori, alla materna sono iniziate le prime uscite da soli ma di un paio d'ore al massimo, ed ora la gita vera...bellissima esperienza per tutti alla fine ;-)))))
EliminaIo invece sono di quelle che vanno dall'estetista :-)
RispondiEliminaPrima di avere dei figli alle elementari non sapevo neppure che ci fossero persone che vanno in ansia per la gita scolastica. Tu sei di quelle bravebravissime Piky, ma in classe del Lore alcuni genitori non li volevano mandare per paura che "succedesse qualcosa" anche se non ho ben capito cosa. Quest'anno, in quarta, hanno fatto un'uscita a Milano con la metropolitana, un papà si è camuffato e li ha seguiti ad una carrozza di distanza... no ecco per me quello è proprio inconcepibile! No?