IL TERREMOTO

Credit by Amanda Cass
È mattina, sono nel letto, non ancora del tutto sveglia, in realtà la notte non è stata molto riposante, ho dormito sempre con i sensi vigili al minimo rumore e al minimo spostamento, non ho lucidità a sufficienza ma lo sento da lontano arrivare, qualcosa che assomiglia a un boato, lo spostamento d'aria, e il tremolio insieme al rumore. E’ l'ennesima scossa, e da giorni ormai va avanti così. 
La frequenza è tale da esserci quasi abituati e non mi coglie nemmeno più di tanto di sorpresa. Mi alzo dal letto normalmente con la stessa lentezza che userei in una situazione non d'emergenza. 
Sento Leo parlottare in cucina con il Principe, si è accorto e chiede conferma, la risposta che riceve non la sento ma di sicuro suo padre starà cercando di rassicurarlo e di minimizzare perché il pensiero più grosso nel vivere un'esperienza del genere è di sicuro per loro.
Viviamo in una zona ad alto rischio sismico, lo sappiamo, ma un terremoto è un'esperienza cui non si è mai preparati, perché è il potere della natura contro il quale non si hanno mezzi se non quello di prepararci bene e costruire coscienziosamente. 


La paura però è un'altra cosa ed è inevitabile, il mio pensiero, fin dalla prima scossa, è stato quello di non tramutarla in panico, per loro, 

ed ho cercato così di rimanere o di mostrarmi, serena. 
Non volevo ignorare il problema, non volevo nasconderglielo e nemmeno sminuire quei sentimenti e quelle sensazioni che non sapevano nemmeno descrivere ma che i loro occhi non tradivano. Loro non sapevano il perché ma sentivano la paura e di questo io ne ero certa e così ne abbiamo parlato un po’, ed ho provato a spiegare nel modo più “scientifico” possibile cosa stesse accadendo perché perseverarli da tutto sono certa avrebbe ingigantito quell'ansia a cui non sapevano dare un nome. 
Ho detto loro che il timore è normale perché sentir tremare tutto è di per se una sensazione strana anche per mamma e papà, che però è un evento della natura sul quale non possiamo far niente. Non succede così di frequente come dicono, e la nostra casa è sicura, costruita con grosse pietre, travi che sorreggono il tetto, e mura molto spesse e anche se all’ultimo piano tutto trema più forte, è più che altro una brutta sensazione e non un imminente e certo pericolo. 
Di sicuro non ho azzerato le loro paure, ho solo cercato di riportarle su un piano più accettabile per loro e in particolar modo per Leo, ho voluto delle spiegazioni vere, del perché la terra trema, del perché non si può prevedere e cosa si può fare quando accade. Lui ci ha messo anche un po’ del suo raccontandoci delle prove di evacuazione che tanto bene avevano fatto la mattina precedente la prima scossa e istruendoci sui passaggi da seguire e sul piano da attivare nel caso ce ne fossero state altre. Ha partecipato a modo suo, trovando riscontro in qualcosa di tangibile che aveva imparato.

L’ondata sismica come sapete sta continuando, la terra trema con una frequenza impressionante, a volte si sente di più altre di meno, cerchiamo di non darle troppo peso, non credo nemmeno di averne il diritto nei confronti e per rispetto di tutte quelle persone che da questo terremoto hanno avuto, oltre alla paura, danni veri, viviamo una quotidianità più o meno normale, anche se le scuole sono chiuse e se qualche soprammobile ogni tanto casca giù in terra. 
Io nel frattempo li bacio e li abbraccio più di quanto già non facessi e sorrido più spesso di prima.

Commenti

  1. Non sai quanto ho aspettato di leggere questo racconto... Ho avuto paura per voi la prima, la seconda e anche la terza volta. Ti ho mandato un messaggio, la prima volta, ricordi? Ma voi eravate in vacanza, per fortuna. Poi ho cercato tra le persone che su fb comunicavano di stare bene. Ho chiesto di te a Lucia, quando ho visto che loro stavano bene. E anche voi.
    E per fortuna state bene e casa vostra non ha danni. Ma non so pensare alla paura che dà questa incertezza, questo continuo, lancinante tremore. Qui al nord il terremoto si sente poco e quelle volte che l'ho sentito ho sempre pensato "Ora che ho paura, la scossa è passata", ma con questo terremoto non è così, la paura è parte del quotidiano, terribilmente.
    Spero con tutto il cuore che finisca, che vi lasci un po' di pace, un po' di certezze, un riposo sereno. Vi abbraccio forte forte.

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    1. Ho letto della tua preoccupazione e ti ringrazio per la vicinanza perché in quei momenti sentire il calore di chi hai intorno, da molto sollievo ed in un certo modo ti fa sentire più protetta. Chi abita qui di esperienze di terremoto purtroppo ne ha, perché periodi di totale assenza non ce ne sono, stavolta però è stato un terremoto importante e lungo, la scia sismica e' lunga e con scosse che si avvertono nitide. Nelle zone dell'epicentro molto e' andato distrutto, quello che si vede in TV e' la realtà che c'è qui. Ciò che è restato in piedi e' perché dal 97 si cerca di costruire meglio secondo principi di sicurezza per queste zone ovviamente parlare di totale sicurezza in un terremoto, e' impossibile, ma c'è anche una consapevolezza della popolazione sui comportamenti da tenere. Si sa che nelle zone rosse, dopo la prima scossa si esce di casa e non si rientra perché è molto probabile che ce ne sarà una seconda, nelle scuole e negli asili si fanno tantissime esercitazioni, in linea di massima ognuno sa e ha individuato punti di casa più sicuri di altri, ed è' facile trovare candele e pile, un po' ovunque. Ecco questo è quello che si può fare per convivere con una natura che giustamente fa la sua strada e che è più forte di noi, non c'è verso. Poi con i bambini secondo me, diventa fondamentale, non far prendere il sopravvento al panico, paura e timore si, sarebbe innaturale il contrario, ma tutto nei limiti per mantenere la giusta e possibile serenità, in attesa che passi. Un abbraccio grande Anna!

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  2. Vi penso tanto, sai?
    Ho vissuto il terremoto del 2012, seppur marginalmente, ma le scosse mi hanno davvero spaventata, soprattutto quella del 25 maggio, quando allattavo il mio bambino sotto una scrivania dell'ospedale perchè tanto non saremm mai scesi in strada in tempo.
    mi ha lasciato paura. Non per me. Paura per i miei bambini.

    E ti ammiro, come ammiro tutte le famiglie che vivono il terremoto e con saggezza e dignità vanno avanti, educano i loro figli a convivere con il terremoto, non si spezzano.

    Grazie per le tue bellissime parole.
    Mi auguro per tutti voi che finisca al più presto.
    Un abbraccio!
    Silvia

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  3. Deve essere una sensazione tremenda. Da noi la terra trema raramente, io l'avrò sentita 3-4 volte in una vita, brevi scosse, riflesso di avvenimenti ben più gravi che stavano avvenendo altrove. Quando capita, nessuno scende in strada e nessuno si agita più di tanto. Ci si guarda un momentino straniti, "l'hai sentito?" e poi tutti si torna alle proprie occupazioni, o a dormire. Non riesco ad immaginare come si possa gestire l'ansia e la paura quando la terra trema davvero, perché davanti alla forza della natura nn c'è niente da fare: siamo moscerini.
    Coraggio mia cara.

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  4. e' UNA BRUTTISSIMA SENSAZIONE...io l'ho vissuta solo un paio di volte e scosse leggere...io mi sono sentita impotente e spiazzata...Speriamo che si risolva tutto con meno danni possibili...Coraggio vi abbraccio forte forte!!!

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  5. Cara Maria Elena, sono contenta di leggere questo tuo post perché è la conferma che voi state bene, anche se provati dallo stress delle scosse e dalla paura. E' una paura che io conosco poco, perché qui le scosse sentite sono sempre state poche e lievi e non hanno mai provocato danni. Qui noi conosciamo la paura delle alluvioni, che abbiamo vissuto più volte e che fanno andare la gente a controllare i fiumi più volte al giorno, incollati ai tg regionali ed alle radio ogni volta che piove per troppo tempo e in quota non nevica e non fa abbastanza freddo. Credo sia altrettanto terribile, ma più facile da gestire, come paura, perché almeno è prevedibili. Magari lo sai solo poco prima ma lo sai, che sta per uscire, almeno adesso che siamo pronti al peggio. Invece il terremoto non sai mai quando arriverà e non ci sono avvisaglie certe. Ammiro la forza ed il coraggio di tutti i genitori che, in questi giorni, stanno facendo il possibile per mantenere una parvenza di normalità e stare con i propri figli e capisco il tuo sorriso e i tuoi abbracci. A volte le tragedie e la paura ci fanno comprendere di più ciò che conta davvero. Credo sia giusto parlare ai bambini con calma ma senza nascondere la verità, per quanto possibile. Avere paura e non sapere a cosa attribuirla penso sia il peggio, per un bambino come per un adulto. Tienici informata. Io vi abbraccio virtualmente e vi penso.

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  6. mi dispiace mariaelena. La mia famiglia è pure coinvolta. Le marche purtroppo sono sotto tiro da tanto. Brutto davvero. Non so come fai a non perdere la calma. Vi abbraccio forte.

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  7. Nessuno meglio di me può capirti. Forza Umbria e Forza Marche!! Un abbraccio infinito <3

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  8. Non so perchè, ma avevo rimosso voi foste di quelle terre...e ti chiedo scusa. E' stato bello leggere questo post, è stato anche uno schiaffo come per dire "sciocca!". Ora vi penserò più intensamente. Un abbraccio grande a tutti voi!

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  9. Anche io vi ho pensato, ho visto su FB che avevi dato conferma di essere sana e salva e però pensavo a come andavano le cose per voi. Qui a Roma si è sentito meno, ma ha spaventato tutti, ieri tromba d'aria che ha fatto due morti in provincia e anche per noi una grande paura, visto che eravamo in un tendone per feste e sembrava poterci crollare tutto in testa da un momento all'altro. Essendo madri sì, il compito è quello di proteggerli senza trasmettergli la paura e sorridere più del solito, pur non minimizzando i rischi...posso solo immaginare :( un abbaraccio, super-mamma!

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  10. Carissima Piky...un abbraccio anche da parte mia!
    Io porto dentro di me il ricordo indelebile del terremoto del 23 novembre '80 in Irpinia, vissuto quando ero pochi mesi più grande di Leo tuo, quindi ben comprendo...
    Forza, e aggiornaci poi ancora!

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  11. Ci conosciamo da pochissimo grazie allo scambio libri di Natale, ma mi comunque un gran piacere leggere che state bene. Immagino la difficoltà di mantenere la serenità e la tranquillità con i bambini... Un abbraccio!

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  12. Non ho mai sentito un terremoto "vero", solo echi di terremoti lontani, anche quelle in Emilia l'ho sentito come un piccolo capogiro. Non posso immaginare la sensazione di terra che trema sotto i piedi, ma posso immaginare la paura di morire, perchè di questo si tratta. Come sai ho degli amici vicino all'epicentro dell'ultimo sisma, posso solo stare a guardare le loro difficoltà, perchè nessuno sa cosa provi, se non chi lo ha provato. Tutti coloro che sono in terre colpite sono per me estremamente coraggiosi, eroi veri, persone che riescono a reagire ad avversità tremende. Vi ammiro molto e vi penso con apprensione. Un abbraccio

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