E' giusto e doveroso premettere che non voglio fare discorsi
qualunquisti, che quello che ho visto io, spero non sia la regola ma solo
l'eccezione e che di fronte a molti che improvvisano, c'è anche chi
consapevolmente sa. Quello che sto per fare è solo il racconto della nostra
esperienza, così come l'abbiamo vissuta, con le "cose da buttare" ma
anche con una diagnosi benevola che alla fine ci siam portate a casa e che,
egoisticamente parlando, per me è la cosa più importante.
Cicina sta bene, il presunto oggetto ingoiato non esiste e il sangue
che mi ha terrorizzato era dovuto solo a una piccola ferita che ha sul palato,
come se la sia fatta non si sa; alla fine su bambini così piccoli, mi dicono, che
basti veramente poco.
Comunque l’epilogo è stato positivo e se me lo avessero detto martedì
mattina, che ce la saremmo cavata in questo modo, di certo non gli avrei
creduto.
L’aspetto tragico è perciò accantonato.
Rimane il lato comico della faccenda, quello che in un reparto di
pediatria proprio non ti aspetti ma che purtroppo, nel nostro caso, ha
rappresentato la realtà e che poi, a pensarci bene, di comico ha ben poco.
Partiamo da una questione logistica: il reparto di pediatria non è
munito di culline.
I piccoli pazienti di qualsiasi età siano, stanno in quei lettoni/barella,
alti un metro e che a caderci, minimo minimo c’è un mese di gesso.
Si ok mi avete messo le sponde, ma tra una sbarra e l’altra ci passo
anch’io, figuriamoci una bambina di 10 mesi.
“Posso metterci dei cuscini?”,
“No nemmeno i cuscini sono in dotazione”.
Inutile inca@@arsi ce n’è uno per letto. Punto. Il “superfluo” non è
contemplato.
Come dite? Di che ospedale stiamo parlando?
Stiamo parlando dell’Ospedale principale della città, quello nuovo di
pacca, che ha costato un botto di soldi e che sbandieriamo ai quattro venti
come efficiente e all’avanguardia.
“A che servono questi corridoi enormi?”
domando a una delle infermiere, “Beh sai
in caso di incendio o terremoto, la
via di fuga deve essere sufficientemente ampia”. In altre parole l’ospedale
è attrezzato per le emergenze (e ok) ma per la quotidianità un po’ meno e
questo non è per niente comico.
Passiamo all’accoglienza: la sensazione è di aver disturbato, suoni il
campanello e si affaccia uno con una faccia alla “Che ca@@o vuoi?”, spieghi
malamente, confusamente, perché lì la paura fa veramente 90, e hai la
percezione che si stiano spazientendo e che comunque non hanno capito un tubo
di cosa hai detto.
Dedicano un sacco di tempo a scrivere, scrivono tutto, una detta e
l’altra scrive, ti visitano dopo, dopo aver scritto intendo, e a guardarli
sembra di aver di fronte una moviola.
Non ho la presunzione di giudicare il loro sapere però quando la
pediatra di turno mi chiede “Provi a
parlarci con la bambina, magari le
confessa cosa hai ingoiato", alzo gli occhi a cielo e sarei pronta a
scappare. “Cosa diamine deve confessarmi
che ha dieci mesi!”. La stessa pediatra ci propone un
esame invasivo in anestesia generale, ovvio che non mi fido e manco la ascolto.
Tuttavia ho notato che la maleducazione va di moda, e che la cavolata è
un accessorio del reparto: alle undici di sera, ci propongono le dimissioni “Perché tanto le ore critiche ormai son
passate!” ed io sciocchina che avevo paura proprio della notte.
La mattina poi sembrano aver cambiato idea e, per scrupolo dicono, la
fanno visitare da chiunque passi di lì.
Alla fine a noi è andata bene, siamo tornate a casa in perfetta forma
ma solo perché il problema (quello grave) non c’era. La perplessità rimane e
pure qualche dubbio.
Di sicuro ha ragione Wondernonna che in un suo commento al post
precedente mi ha detto “una mamma difficilmente si fida”, e questo vale anche
se hai di fronte un medico, pinkg
giustamente ha addirittura richiamato l’empatia, ed io lì non ne ho trovata, ma
supporto pure mamma medico che “non sono tutti uguali”. Quello che di certo rimane
è l’esperienza, perché ti può succedere (speriamo di no) la stessa cosa altre
volte, e viverla in maniera diversa. Può andar meglio o decisamente peggio,
puoi incontrare degli angeli o dei comici, stavolta ad esempio, io ho metaforicamente
“riso” tanto!
Ti confesso che ho tirato un sospiro di sollievo, non sapevo cosa aspettarmi!!! Meno male che non era nulla di grave, insomma. Ma solo quello.
RispondiEliminaIl resto è davvero disarmante i anche inc@@@ante, va! Che cosa avrebbe potuto confessare la piccola, poi...
Sono contenta che non ci siano stati altri problemi, almeno quello...
Ma sono cose pazzesche! Una bimba di 10 mesi in un letto da adulti? Senza un cuscino in più a dipsosizione? Bah....magari dovresti pure ringraziare di non esserti dovuta portare anche il medico da casa, quello almeno l'ospedale lo forniva (competente poi o meno questo è da vedersi...).
RispondiEliminaMeno male che tutto si è risolto nel modo migliore, assurdità a parte.
Un bacino alla piccola e un bacione a te!
Si, l'epilogo è stato positivo alla fine, ma questa cosa fa veramente riflettere... Non ho altro da dire, non ho le parole adatte...
RispondiEliminaL'importante alla fine è che la tua bimba stia bene..
Maira
inunastanzaquasirosa.blogspot.it
sono contenta per l'esito positivo della vicenda. Per il resto, mi sento di dire che è veramente uno scandalo.
RispondiEliminaMamma Piky, la cosa più importante è che Cicina stia bene. Però tutto quello che hai descritto fa veramente pensare...
RispondiEliminaper fortuna non era niente, meno male mi era preso un colpo.
RispondiEliminaPer fortuna la piccola ora sta bene ma che odissea! A volte resto allibita dai comportamenti di chi dovrebbe curarci o prestarci soccorso, quanta amarezza!
RispondiEliminaMa dici sul serio???
RispondiEliminaFortunatamente quando sono finita in ps pediatrico mi è andata di lusso, medici competenti e rassicuranti
Di fronte al "provi a parlarci con la bambina" ho perso le parole. Bene, questa è la sanità pubblica.
RispondiEliminaio ho la fortuna di avere il Meyer che è un eccellenza in Italia e non solo...
RispondiEliminasempre splendidi medici, infermieri e non solo...
ma la sanità pubblica purtroppo mi fa sempre pensare...
Quando si tratta di salute in Italia funziona così: bisogna incrociare le dita ed affidarsi alla fortuna...
RispondiEliminaMeno male che tutto si è risolto per il meglio! Chissà che spavento...
Ehm...direi che è quasi la regola. purtroppo.
RispondiEliminaAlla fine sono felice di poter sorridere (seppur con l'amaro in bocca) per questo tuo racconto a lieto fine.
Pacca sulla spalla e siricomincia mamma Piky :)
Oh spero che la paura sia passata..
RispondiEliminaMI inc..., mi arrabbio a leggere perché ci sono passata e sono sensazioni che non riesci a dimenticare facilmente! Ricordo ancora quando al ps pediatrico con mio figlio in crisi respiratoria, medici e infermieri erano a dir poco maleducati e io sono riuscita solo a dire "Non sapevo che l'educazione dovevo richiederla all'accettazione!". l'importante è che tutto sia passato, conta solo quello. Un abbraccio
RispondiEliminaNon ho parole..... menomale che è andata bene e che non era nulla ....
RispondiEliminaOk, è finita bene e siamo tutti contenti. Ma quando ho letto il primo post mi è rimasta impressa 'sta cosa delle culle che IN UN REPARTO PEDIATRICO non ci sono. Poi mi è venuto in mente che quando Leonardo era piccolo è stato ricoverato al Macedonio Melloni e... non c'era manco lì la culla! Solo lettoni giganteschi. Però avevano i cuscini! :D
RispondiEliminaPer carità... ridiamo per non piangere.
E - lo ripeto - fidati sempre del tuo istinto materno. Quello supera anche il parere del medico.
PS - Grazie per la citazione!
Sospiro di sollievo e sguardo al cielo per dire grazie a qualcuno che....non lavora solo in ospedale!
RispondiEliminaIn alcuni mestieri più che in altri la vocazione dovrebbe essere il presupposto...ma non è così....
Bacioni tanti tanti alla tua cucciola e un abbraccione a te Mamma Piky che te la sei vista brutta brutta...!!!!
non ho parole...fortunatamente è andata bene!!
RispondiEliminahttp://emiliasalentoeffettomoda.altervista.org/praticita-non/
grazie
Mari
Ho fatto la volontaria in un reparto di pediatria per anni e ti posso assicurare che per fortuna era così. Mi è capotato di avere a che fare con lo stesso reparto con il Patato ma ho trovato personale gentile e competente.
RispondiEliminaPer fortuna è andato tutto bene. Però mi permetto di dirti: se ti è possibile segnala i problemi a chi di dovere, così forse altri genitori potranno evitare di incorrere nella stessa brutta esperienza...
un abbraccio