UN UTILE MANUALE



Quando aspettavo Cestino, non ho seguito il corso pre-parto. Dietro la debolissima scusa di non avere tempo, ho nascosto la mia repulsione (dopo anni di studio), di ri-trovarmi di nuovo a “scuola”, fosse anche la “scuola delle mamme”. Tuttavia ero curiosa, e assetata di notizie. Il parto,un bimbo, una vita nuova, anche cambiare il pannolino era una novità, volevo sapere, non trovarmi impreparata, carpire consigli e curiosità, perciò, in preda ad un impulso irrefrenabile, assillavo chiunque, diligentemente, partiva il sabato mattina, per andare a lezione. Ne ricavavo una serie di nozioni e notizie che, sinceramente, non mi dicevano granché, mi lasciano piuttosto perplessa e, soprattutto, con tutti i dubbi di partenza e un pizzico di paura in più. A ogni lezione, e a ogni racconto, il mio “bigiare” il corso, trovava conferma, e l’idea, che fosse cosa giusta, si rafforzava.
Ok, t’insegnano per quattro lezioni, l’autoipnosi della respirazione, ma quando sei lì, in preda alle allucinazioni, cosa te ne fai della respirazione? E poi respiri e ispiri, non è che hai molta scelta, ti tocca e basta.
Ok, ti assillano per tutto il corso, su come allenare il perineo, ma, tralasciando che nessuna di noi, in tutta onestà, ha capito cosa sia veramente e soprattutto, dove si trovi, confondendolo spesso con qualcos'altro, tralasciando ciò, tra poppate, pannolini e notti in bianco, allenare il perineo, non ti viene mica, tanto comodo.
E poi, tutte, ma proprio tutte, mi hanno parlato della lezione di ginnastica e di quella “Cosa mettere in valigia”.  
 
Ora non è mia intenzione criticare il corso pre-parto, ne riconosco l’importanza e la validità, so dell’aiuto che ha fornito a molte mamme e concordo nel ritenerlo una risposta a molte delle domande che ci assillano, ma mi lascia un po’ perplesso nella sostanza. Perché concentrare la maggior parte del tempo sulla respirazione e su questo benedetto perineo, e in generale sul pre-parto, e dedicare solo un accenno al post? Perché non parlare in modo approfondito del baby-blues o peggio ancora, della depressione post parto? Perché non dire a noi mamme, che forse (e dico forse) passeremo notti insonni, che ci sentiremo stanche, sfinite e comunque del tutto incapaci ad affrontare il nuovo ruolo? Che gli ormoni in circolo, ci faranno piangere per ogni sciocchezza, litigare con lui e che ci sentiremo in balia degli “eventi”, senza sapere come uscirne?

Dico questo, perché da poco ho incontrato un paio di amiche, mamme da un po’ per la verità, e ne abbiamo parlato insieme. Mi hanno raccontato la loro esperienza, la loro fatica e, a volte, la loro incapacità di provare gioia per il lieto evento. Tutte concordano nel grande stravolgimento, positivo per la maggiore, ma con aspetti bui e neri, di cui non sospettavano l’esistenza. Tutte se ne vergognano un po’ e difficilmente ne parlano.
Forse sarebbe più facile e giusto, conoscere prima, questo destino, sapere che è normale, che non si è inadeguate per questo, ma che è solo la natura e il suo normale evolversi. E forse, in questo, un corso post-parto, potrebbe essere utile.
 
Dopo la nascita di Cestino, odiavo le visite inaspettate di parenti e amici vari. L’Ipernonna preoccupata, mi dava della depressa, mentre io ero solo e semplicemente stanca, volevo riposarmi, star tranquilla, godermi la novità senza dover dare “ricevimenti”, per lo più improvvisi. Non m’interessava gran che del tè con i pasticcini, se Cestino dormiva (evento molto raro!!!), mio unico desiderio era sdraiarmi sul divano e provare a ricaricare la batteria. Avere gente che gironzolava per casa, era il mio incubo peggiore e credo di essere passata per una grande maleducata, quando ho detto no a qualcuno che osavo “non ricevere”.
Ascoltavo le storie di chi era stata mamma prima di me e mi sentivo una perfetta idiota. Loro tutte brave, efficienti, toste e dure, io uno spaventa-passeri, con i capelli in disordine e le occhiaie perenni. Loro senza nessuna preoccupazione, dubbio o ansia, io, in preda  a Trivial Pursuit mentale e senza nessuna risposta. Poi ho capito. Mi c’è voluto un po’, ma ho capito. Ho capito che la storia è uguale per tutte, che è una procedura a cui nessuna si sottrae, che è difficile parlarne ma che niente ce la risparmierà e che nascondere le cose non equivale a farle sparire. Ora, quando sono io a parlare con neo mamme, sparo la verità su due piedi,  così com’è, nuda e cruda, senza filtri, né parole di convenienza, a volte senza nemmeno tanto tatto e negli occhi di chi mi ascolta, invece di trovare parole di sdegno, leggo sempre un “grazie”. Grazie per dirmi quello che io, proprio in questo momento, sto pensando. Grazie perché così io non mi sento una stupida, un’ingrata per il dono ricevuto o per il banchetto appena apparecchiato. E soprattutto grazie perché così non mi sento sola…….certo se esistesse un libretto d’istruzioni…..:-)))

 



Commenti

  1. Ognuno si fa il suo libretto di istruzioni, con l'esperienza!!!

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    1. Diciamo che "il libretto di istruzioni" era un pò una provocazione, per dire che tante notizie sul prima e poche sul dopo. Poi, chiaramente, l'esperienza ci aiuterà ad incastrare alla perfezione tutti i pezzi. :-))

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  2. Al mio corso si è parlato quasi solo di travaglio, allattamento e depressione... manco 1 volta la respirazione e un accenno al perineo. Eppure la metà ha lasciato.... faccio in tempo per gli auguri? Scusa non non passata sabato!

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    1. Certo che fai in tempo per gli auguri!!! Purtroppo gli anni incominicano ad essere tanti e qualche compleanno sarebbe meglio saltarlo!!! ;-)))

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  3. A me era piaciuto andarci, perché stavamo vivendo la stessa avventura "spaventosa" e meravigliosa allo stesso tempo. Abbiamo condiviso emozioni. Poi, è vero, dopo si resta un po' da sole e vuol dire tanto come ti aiutano le persone che ti stanno vicino

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  4. Credo che molto dipenda anche da chi li organizza certi corsi, le storie che ho sentito (e forse ho sbagliato ad ascoltare), mi hanno lasciato molto perplessa e accrescevano la mia paura, tanto che alla fine, avevo anche smesso di chiedere, altrimenti mi terrorizzavo del tutto. Trattasi di storie diverse tra loro, avvenute in Ospedali e Consultori diversi, anche per Regione, dove tani consigli sul prima e sul durante e niente, o quasi, sul dopo.

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  5. Guarda, io ho fatto il corso solo per la prima gravidanza, tutto incentrato sulla respirazione, il traning autogeno, etc etc, dove io puntualmente mi addormentavo.
    E infatti non è servito a nulla, tanto che il giorno dopo il parto giravo per l'Ospedale tipo Nanni Moretti ripendendo a tutti come un mantra: "Voi lo dovete dire prima che è così doloroso, altro che dolori mestruali un po' più intensi, altro che training autogeno, qua ti aprono in due come una cozza!". Così pensavo che tutte le pancione dovessero sapere ed essere preparate al peggio.
    Ma poi mi rivedevo in loro, la paura, l'ansia, e davvero non me la sono sentita di rappresentare scenari devastanti, anche perchè poi è davvero soggettivo, io per esempio ho una soglia del dolore inesistente, quindi qualunque cosa avessi fatto avrei provato dolore.
    Per le primipare è diverso, sento sempre una grande solidarietà, una voglia di abbracciarle e stringerle forte, per dire loro che lo so come si sta il primo mese e che, anche se sembra impossibile, poi passa e rimangono solo i bei ricordi.
    Di solito fa piacere, anche da un estranea!

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    1. Molto bella la solidarietà di cui parli, ma spesso, è un'utopia.

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  6. gravidanza meravigliosa,parto e dopo un incubo...per questo a quelli che si azzardano a dire "e il fratellino?" tiro un fulmine che anche zeus impallidirebbe...e quando mi dicevano "vedrai che ti dimentichi", vi giuro che la mia memoria è ancora bella fresca!

    francy

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  7. non sopporto tutti questi corsi...ma a cosa servono a rimbambire le mamme..?
    ho un amica che lo sta facendo mi ha detto che non sa ancora dirmi se le piace o no, eh te credo le avranno fatto il lavaggio del cervello al primo colpo.
    no grazie ho partorito lo stesso..

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  8. A volte parlare del post-parto sembra essere un tabù e spesso, incontrando una neo-mamma, vedo lo stesso smarrimento che avevo io. Forse, affrontare in questi corsi, in modo più approfondito, il dopo, sarebbe più utile che insegnare a "buttar fuori l'aria".

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  9. il corso che abbiamo seguito io e maritino (era organizzato per le coppie, serale e a pagamento!!) è stato totalmente inutile....eravamo in troppi, sembrava di essere a scuola e verteva su argomenti inutili. Insomma da non ripetere! per quanto riguarda il dopo credo che ognuna di noi possa dire la sua e probabilmente dipende tanto dal tipo di parto che si à affrontato, da com'è il bambino e dagli aiuti che si hanno a disposizione. Io sono una di quelle che cerca sempre di non spaventare le altre neo-mamme perchè credo che, nonostante tutta la stanchezza, le depressioni ecc. l'esperienza del diventare mamma rimanga comunque la più bella nella vita di una donna!

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  10. corso preparto? scappavo a gambe levate appena ne sentivo parlare perchè avevo un fifa blu solo a sentire parlare di parti, bambini, contrazioni ecc. ecc.

    Quanto al resto, anche io detestavo la gente per casa, avrei soltanto voluto un deposito bagagli dove mollare il pupo. Il mio desiderio (la mia illusione) più grande era "tornare come prima" ;-)

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