L’Ipernonna è al mare da
una settimana, con Figlia n° 3 e con Nipote n° 2.
Qui fa un caldo infernale,
il vento è emigrato in un altro continente e l’aria condizionata ha dato
forfait.
“ Dai raggiungeteci per il
fine settimana, qui si sta bene”.
L’invito è allettante, manca ancora un mese alle nostre MERITATE (per quest'anno posso dirlo forte) vacanze e due
giorni sole/mare possono farlo passare più velocemente.
Alla combriccola, nel frattempo, si è
aggiunta anche Figlia n° 2 e Nipote n° 1 e n° 3: praticamente una carovana, e quindi, presi nella morsa dell'entusiasmo, decidiamo, anche noi, per il si ed il primo week-end di mare ha inizio.
VENERDI’.
ll Principe ha
avuto il più classico degli “impicci lavorativi”, partenza rimandata, ma solo
di qualche ora, ne approfitterò per fare qualche commissione. Salto in macchina
ed accendo la radio.
La voce dello speaker sentenzia “Si cari amici, oggi è venerdì 13, per molti non
vuol dire niente ma per i superstiziosi è una data niente male…attenzione per
chi ha qualcosa in programma e buon week-end a tutti”, parte la musica ed io
sorrido di queste sciocche dicerie, il numero 13 mi è sempre piaciuto!
In attesa dell’arrivo del
papà, Cestino è incontenibile capricci e dispetti a non finire: ha deciso di
esasperarmi ma la mia testa è già cullata dalle onde, per cui resisto, anche
se, all’arrivo del Principe , i pochi capelli rimasti, sembrano quelli di un porcospino.
In marcia verso il
mare, incontriamo un po’ di tutto, partiamo con un "lavori in corso", che saranno in corso ancora per molto, ed arriviamo fino ad un trattore che,
a 20 km. all’ora, blocca la strada per metà del percorso. Una distanza che si
copre in un’ora e mezza al massimo, ci è costata il doppio. All'arrivo siamo distrutti
e Cestino è in fibrillazione: ha dormito poco e male a causa di un pò di tosse sbucata dal niente. Oramai è tardi anche per un bagno fugace,
meglio sistemare le nostre cose e andare a cena, domani ci godremo l’intera
giornata.
E' passata un'ora dal nostro arrivo, Cestino non si contiene più, la tosse è aumentata, corre da una parte all’altra, vuole
tutto e non vuole niente ed io, oramai ridotta ad uno straccio, non riesco a
stargli più dietro. In più, dentro la mia testa, si è accesa una fastidiosa lucina
rossa che dice: “Attenzione!"
E' passata un'altra ora, la lucina rossa, oramai, è diventata un faro ed emette il
suono assordante di una sirena, mi è scoppiato il mal di testa e tento invano di bloccare il tiranno.
Non appena ci riesco non mi serve il termometro per capire cos'ha che non va: ha la febbre.
Che si fa ora? Riavvolgiamo il nastro e torniamo a casa? Con il rischio di trovare tutto
quello che c’era all’andata, trattore compreso?
L’ora di cena è passata da un
po’, noi siamo stanchi e assonnati e per Cestino sarebbe di sicuro un’altra
fatica. No è meglio rimanere; dentro la valigia, ho una farmacia ambulante
quindi via di Tachy e speriamo in una notte di sonno.
Domani mattina, a mente fresca, decideremo.
SABATO.
La notte è passata. Con un
po’ di fantasia, possiamo dire di aver dormito e Cestino non ha più la febbre ed anche la tosse, sembra andar meglio.
L’Ipernonna consiglia di rimanere, non c’è pericolo che prenda freddo, perché
non si muove nemmeno una foglia e con noi, abbiamo tutto quello che serve per
le emergenze. Ci sembra un discorso sensato e decidiamo di restare. L’aria di
mare può solo fargli bene. La mattinata scorre abbastanza tranquilla, il
controllo della febbre è sempre negativo, la tosse sembra scomparsa ed io cerco di rilassarmi un pò. Solo
un po’ però, perché dentro di me, la luce rossa, ha lasciato il posto ad una
vocina stridula e fastidiosa che mi ridacchia dietro e non riesco a farla star
zitta. Durante il sonnellino pomeridiano è palese che qualcosa non sta andando
per il verso giusto. Mi balena un pensiero. Prendo degli stick, slaccio il pannolino e per la prima volta, in
questi due giorni, sono fortunata: Cestino fa pipì. Misuro. “C…o! Ha l’acetone
a tre!”. Riapro la farmacia e vai di Bio (così come lo chiamo io). Ora si
che siamo messi male. Cestino non mangia, non beve e l'ansia è diventata la mia migliore amica (ho sentito mille brutte storie con protagonista l’acetone
e non vorrei recitarne una anch’io). Di ripartire ora proprio no, troppo
rischioso, caso mai la situazione peggiorasse. Ci facciamo coraggio e
rimaniamo. Abbiamo consumato controvoglia una simil-cena e
Cestino, subito dopo, si è addormentato. Forse è un buon segno. O forse no. Infatti
alle 23.00 è sveglio e pimpante, sembra un Cestino nuovo, ha voglia di correre
e saltare, guardare la tv, giocare con le palline, nascondersi dentro l'armadio, sfogliare il libricino e
saltare sul letto…fino alle una di notte!
DOMENICA.
Il sole è già alto, fuori
un bel cielo sereno: chissà magari riusciamo a goderci questa giornata. Per
precauzione facciamo un check-up al pupo: febbre ok, tosse ok, Acetone……………… di nuovo
a 3!
Abbiamo capito: non c’è storia.
Ributtiamo in valigia, il costume mai usato, carichiamo secchiello, paletta, formine e crema solare (chissà se
posso farmela rimborsare?) e riprendiamo la strada verso casa.
Ovviamente c’è fila, fa
caldo, un trattore blocca la strada, Cestino non vuol star seduto e ci vogliono tre ore prima che il cancello di casa si apri.
Non c’è che dire, ne
usciamo sconfitti: questa volta VENERDI’ 13 HA VINTO…..ed ero anche stata
avvertita!!!
si mi sa proprio che stavolta ti ha fregata!
RispondiElimina:-(((((((((((((
Eliminae non ci potevi fare nulla :)) eri una vittima predestinata, evidentemente
RispondiEliminaMia nonna lo diceva sempre "ne di venere ne di marte non si arriva e non si parte"...sagge parole
EliminaUrca, che serie di sfighe! A volte proprio sembra che una mamma non possa star serena nemmeno 5 minuti! Bacini!
RispondiEliminaSe una mamma sogna un pò di riposo, in genere, gli arriva la sfiga!!!
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