SENZA VOCE

“Quanto c’hai?", l’sms arriva pochi minuti dopo che sono uscita di casa. Sono salita in macchina ed ho acceso la radio, trasmettevano la “canzone perfetta”, cioè la canzone giusta che avresti proprio vogliaa di ascoltare in quel preciso momento, il sole non era ancora tramontato ed io mi sentivo un’adolescente alla  prima uscita.

“Cinque minuti e sono lì”, eh si cara sorellona sto arrivando, sono mesi che aspettiamo questa serata ma, il tempo che  è galantuomo, e passa sempre allo stesso modo, l’ha fatta arrivare: FINALMENTE!
Lungo la strada i soliti discorsi, su quello che ci attende e, più che altro sulle nostre aspettative, si canticchia un po’ e si ride tanto, la leggerenza è nei nostri cuori, anche se un piccolo  senso di colpa per aver lasciato i rispettivi Cestini a casa, c’è.
Arriviamo ed il parcheggio è già pieno.
“C…O avremo fatto tardi?”,
“Mi sa che c’è già un sacco di gente, vedo la fila da qui!”

Mentre aspettiamo in coda capto qualche scampolo di discorso, tante mamme in libera uscita che si chiedono cosa stia succedendo a casa, in loro assenza, tutte si immaginano catastrofi di immani proporzioni e papà babysitter in preda a crisi isteriche. Ce la stiamo raccontando perché sappiamo benissimo che non andrà proprio così!
Siamo dentro. Il grande palco è proprio di fronte a noi, una miriade di palloncini rossi a forma di cuore svolazzano nell’aria, un’occhiata in giro, cerchiamo il posto migliore e c’è ancora il tempo per altre due chiacchiere.
Poi il buio, le luci si spengono e con loro anche l’ultimo neurone buono presente nelle nostre teste.Il senso di colpa si è ormai trasformato in un piccolo filo che si sta piano piano spezzando, non c’è più tempo per pensare,oramai la musica è partita e noi con lei.
Mani verso il cielo, salti, balli, grida…………………e poi l’APPLAUSO FINALE, liberatorio.

All’uscita le stesse facce di due ore prima, più stravolte e spettinate, la voce che ha dato forfait e le gambe che tra poco cederanno, l’aria è tiepida e il cielo pieno di stelle. Tutti in fila per tornare alle nostre case, alla nostra vita, ai nostri amori. Il cuore ha ripreso i suoi battiti regolari ma la testa canticchia ancora la  “canzone perfetta”.

Commenti

  1. E, sensi di colpa a parte, son cose da fare!!!

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    1. Assolutamente si!! Per non dimenticare chi eravamo prima e chi siamo ancora oggi.

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