NATALE LIVELLO 3 (la lista di desideri)



Ed anche quest’anno la lista l’ho fatta, solo nella mia testa però, perché so già che i miei desideri sono molto lontani da quel maglioncino visto ieri in vetrina e di cui forse mi dovrei accontentare.

Quest’anno più che mai, ho desideri così grandi che assomigliano sempre di più a dei miracoli e io purtroppo sono troppo cresciuta per credere che si realizzeranno.

Sembra banale, anzi lo è, ma con l’avanzare dell’età, i desideri non sono più rappresentati da cose concrete, materiali come un paio di scarpe nuove (che può comunque cambiarti la giornata) o come l‘ultimo modello di Speedy  in commercio.

Desiderare diventa più uno “sperare”.
Sperare che questo periodo del cacchio finisca, che la gente smetta di darsi addosso, e che alla fine se ne esca sani, salvi e insieme. Desiderare che chi l’ha combinata così grossa, paghi e paghi veramente. Che smettano di trattarci come burattini e che ci raccontino finalmente la verità, perché ce la meritiamo e loro ce la devono.

Ecco insomma direi un fronte dei desideri sufficiente per rimanere delusi da qui al 2030….e allora alla fine la lista ho cercato di farla più terrena possibile, ho messo da parte tutte le utopie ed ho pensato a qualcosa che dentro il sacco di Babbo Natale potrebbe starci davvero.

IL TERMOMETRO PER MISURARE LA TEMPERATURA DELL’OLIO. Friggere è un’arte e le patatine in forno per me sono “una parolaccia”. Friggere bene non è facile e vi assicuro che se non beccate la temperatura dell’olio è impossibile.

LA KETTELBELL da 12 kg, che è introvabile al pari del Santo Graal e magari un set di bande elastiche che non si attorcigliano…il “non si attorcigliano” è fondamentale: delle altre ho il cassetto pieno!


LA CREMA ANTIRUGHE DI KATE…dice che faccia miracoli, che Amazon la venda per nemmeno € 50 e che sia un Skin Gel usata da tutto il jet set internazionale…sorvolando sul fatto che la confezione sia da 15 ml, sono curiosa.

PORTA CELLULARE PER CORSA. In teoria dice che dovrei abituarmi a correre ma io per ora non me ne sono accorta e se non fosse per la colonna sonora che mi sono scelta, non arriverei nemmeno all’incrocio in fondo alla via. Un porta cellulare da braccio mi farebbe comodo.

Un qualsiasi LIBRO DI ELVIRA SERRA, tipo IL VENTO NON LO PUOI FERMARE...perchè a pensarci bene gli altri li ho letti tutti. 

Poi, come dicevo all'inizio, si accettano pure i miracoli ed alla fine anche un paio di scarpe nuove. 

Commenti

  1. per esperienza personale il porta cellulare da braccio dà fastidio, correndo, soprattutto con le maniche corte. io sponsorizzo il mini marsupio, con cintura elastica, che puoi posizionare anche dietro :-) (io ne ho uno primoprezzo decathlon)

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