Con Anna eravamo rimaste che ci saremmo sentite dopo una
decina di giorni e che allora le avrei detto cosa ne pensavo. In tutto e per
tutto. Spietata, senza “merletti e passamanerie”. Con tutta la sincerità che si
richiede a un’amica che ti vuole bene ma che soprattutto ti stima.
Di giorni ne
son passati di meno, forse una settimana, forse
nemmeno quella, perché il suo libro, l’ ho divorato.
Ieri sera chiudendo la copertina, l’ho detto al Principe: “Questo
libro è bellissimo”. Ha buttato lì un sorriso e una battuta, consapevole di
essersi occupato della messa a letto dei bambini in queste sere in cui io
aprivo il libro e, buona notte al secchio, non c’ero per nessuno.
Rito della buona notte.
Poi
sentivo i piedini scalzi di Teresa trotterellare fino a me, infilarsi sotto le
coperte e lei accoccolarsi sulla spalla per godersi la mamma leggere ad alta
voce. Qualche pagina di quel libro “da adulta” dove però la protagonista era
una bambina, piccola come lei, in qualche capitolo di qualche anno in più, ma
comunque una bambina e per di più estremamente simpatica. Leggevo piano, cercando di controllare la voglia di accelerare per sapere cosa veniva dopo. Volevo che lei capisse, seguisse la storia. E lei capiva, anzi di più, faceva domande chiedeva spiegazioni. Io divisa in due, tra la voglia di proseguire come un treno e l'importanza di dare risposta a quelle domande. Sera dopo sera, da "C'era una volta una casa di ringhiera..." siamo arrivate alla parola "Fine" con lei addormentata sul mio petto e io con un pò di nostalgia per quel rito terminato.
Annamaria e la sua “Casa di ringhiera”.
Io non sono un’esperta, non ho la qualifica né
le competenze per recensire, criticare o, peggio ancora correggere, ma sono un’avida
lettrice e divoratrice di libri e non mi piace tutto. Non ho rimorsi a lasciare
a metà un testo che mi annoia, che non mi interessa o che a mio avviso, scorre
e si legge male. Ho tanti libri lasciati a metà, anzi non ne ho più perché li
ho "generosamente" regalati e ne ho tanti altri cui sono terribilmente
affezionata perché mi ricordano un periodo della mia vita, oppure una persona o
meglio ancora un’emozione.
Una casa di ringhiera è la storia di una bambina e della sua
vita negli anni del dopoguerra. Una bambina che vive in un quartiere periferico
di una grande città e che, con lo sguardo attento che solo un bambino sa avere,
coglie, di questo posto, delle persone che lo abitano e di quei anni in
generale, tutte le sfumature. La bambina ci racconta dei vicini, delle botteghe,
dei compagni, del mercato, delle vacanze, e del Carnevale. Il Natale, la
scuola, la sua famiglia e soprattutto la sua casa di ringhiera e la vita che si
vedeva da lassù. Ma soprattutto, il libro di Anna, parla di
valori, gli stessi con i quali sono cresciuta, il rispetto, il dovere, il sapersi
accontentare e a sbrigarsela da soli. I valori di quella gente di periferia che aveva poco ma che ripensandoci oggi, in realtà aveva tutto.
I valori che
purtroppo nel nostro democratico secolo, anche voltando e rivoltando questo
mondo, non riesco più a trovare e che forse anche per questo, non sono nemmeno
sicura di saper insegnare ai miei figli. E’ difficile spiegare qualcosa in cui
credi solo tu e pochi altri, mentre il resto del mondo naviga a vista.
Conosco Annamaria da un pò di anni, chi passa di qui, non può non sapere chi sia. Annamaria è una nonna, una Wondernonna. Credo abbia l'età di mia madre o giù di li, e le somiglia molto. Annamaria è di una grande città del nord, mia madre è nata tra le colline umbre. Annamaria viveva in una casa di ringhiera, mia madre in una casetta di un piccolo paese eppure quello che Anna racconta, l'ho sentito tante volte anche da lei io stessa ne sono stata testimone tanto che non sembrano poi passati così tanti anni eppure a leggere di come era allora e di come ci siamo ridotti oggi, pare un altro mondo. Più brutto senza dubbio quello di ora ma non voglio fare la parte di quella che "si stava meglio quando si stava peggio" e mi piace pensare che se una bambina "datata" 2013, accoccolata sulla mia spalla, sia rimasta ad ascoltare la storia di una bambina degli anni 60, forse una speranza per quei valori c'è ancora.
"C'era una volta una casa di ringhiera"
di Annamaria Pizzinato
su
anche in versione ebook
Con questo post partecipo al Venerdì del Libro di Homemademamma e ringrazio Anna per averlo scritto
Belle e sentite le tue parole spese per questo libro della Wondernonna Annamaria. Ovviamente mi segno il titolo, perchè le storie di vita vissuta sono sempre accattivanti e piene di emozioni, anche nei più piccoli aneddoti.
RispondiEliminaQuesto libro è una raccolta di aneddoti tutti significativi, delle vere perle.
EliminaMeno male che ieri mi hai anticipato un paio di frasi della tua recensione, perché altrimenti non avrei nemmeno trovato le parole per risponderti, in preda alla commozione.,
RispondiEliminaSai già quanto apprezzi ogni singola frase, ogni dettaglio di quello che hai così deliziosamente usato per il mio libro. E' la prima recensione che ricevo, e non avrei mai sperato fosse così bella!
Quello che mi fa estremamente felice è il fatto che tu l'abbia letto alla tua piccola, perché questo era il mio sogno segreto: che qualche capitolo (non tutto è adatto ai bambini piccoli) fosse letto insieme, mamma e figlia, nonna e nipote. Ma non osavo confessarlo nemmeno a me stessa, era solo un sogno: tu l'hai realizzato.
Non trovo parole adatte, se non GRAZIE, con tutto il cuore. Grazie!
Anna il tuo libro è stato apprezzatissimo. Veramente un piacere da leggere ma più che da leggere da gustare, perché fa pensare, fa ricordare, fa riflettere e tutto con estrema leggerezza. Scorre molto bene ed è perfetto, come hai visto, ad ogni età! Brava Anna ancora i miei complimenti!
EliminaNon sapevo Wondernonna scrivesse, anche se l'ho incrociata nel tuo blog più volte, mi era sfuggito questo interessante dettaglio, che da poco non è, anzi....
RispondiEliminaAndrò a cercare il libro su Kindle. Grazie x il suggerimento
Io ho preferito il formato cartaceo perché per certe storie devo sentire il profumo delle pagine... :-)))
EliminaCiao Sempremamma. Non sono una scrittrice, anche se sono al mio secondo libro: il primo è un libro di favole per bambini piccoli "Buonanotte cuccioli!".
RispondiEliminaNoi abbiamo anche questo!
EliminaNon l'ho ancora acquistato e letto ma lo farò presto!!!!!
RispondiEliminaNe sarei felice, Giulia!
EliminaMolto interessante... lo cerco di certo!
RispondiEliminaGrazie, Daria. Spero ti piaccia!
EliminaCiao! Ho pensato a te per un premio e spero ti faccia piacere, Piky :)
RispondiEliminahttps://caralilli.blogspot.it/2018/01/la-paisible-award-premio-audrey-hepburn.html
Un abbraccio!