
Durante i nove mesi di questa mia seconda gravidanza l'ho incontrata molte volte. Il paese è piccolo e alla fine tutti frequentano gli stessi posti: il supermercato, il fruttivendolo, l'edicola e per fino la farmacia sono luoghi d'incontro. Non ti conosci, ma l'abitudine ti porta sempre a sorridere a dei visi familiari, poi, qualche parola sul tempo o sulle beghe quotidiane, fa il resto, e nascono dei rapporti che, se è troppo chiamare amicizia, di sicuro superano la semplice conoscenza. Io, piuttosto timida, ci ho messo un po’ ad abituarmi a questo, ma alla fine è stato piacevole lasciarmi andare e abbandonare la diffidenza che spesso uso come barriera contro l'ignoto e così, da un saluto muto, spesso, nasce qualcosa.
Con lei no, questo non è successo
e non è stato possibile. La sua pancia cresceva di pari passo alla mia, e come
me, aveva spesso un bimbo per mano: il suo primo figlio, che a occhio poteva
essere coetaneo di Cestino.Anche la nostra età per me era simile e a guardarla
era un po’ come osservarmi allo specchio. L'ho incrociata tante volte e
altrettante le ho sorriso, per me era scontato che ricambiasse (prima o poi) ma
lei non l'ha mai fatto.
Giovedì scorso.
Mi ricordo quel giorno che la
trovai nel mezzo della corsia dei dolci, impegnata a braccare quel piccolo
biondino, che correva e urlava in preda al capriccio del biscotto. Buttai lì
qualche parola di solidarietà ma per risposta ottenni solo uno sguardo gelido,
mi voltò le spalle e se ne andò, ed anche di quella volta che in fila per
qualche fetta di prosciutto, guardandomi la pancia, il salumiere mi chiese:
"Quanto
manca?"
"Un
mese"
risposi.
Poi osservando lei di poco
spostata: "E a te?",
"Un
mese"
rispose.
Non disse qualcosa tipo "Pure" o qualcos’altro
di simile, che rivelasse una sorta di legame o comunque un destino comune. Rispose
"Un mese", come se la sua risposta fosse completamente diversa dalla
mia, e i due tempi, irrimediabilmente distanti. Non voleva solidarietà e forse
quella complicità la infastidiva. Ci rimasi male e, dentro di me, forse le
diedi anche della stron@a, di sicuro da quel giorno iniziò a starmi antipatica
e non le sorrisi più.
Giovedì scorso.
Secondo giorno di materna, mentre
sto andando a recuperare Cestino, la scorgo da lontano. Anche lei, come me, ha
in braccio un fagotto nato da poco, le passo davanti ma tiro dritto. Pochi
minuti e sono fuori. La trovo così, nel parcheggio vicino, appoggiata a quella
che credo essere la sua auto, piangere. Dentro i due bambini urlano a
squarciagola, e lei batte un pugno sul cofano. La mia vocina amica mi sta
dicendo "Piky non ti fermare" ma io, impercettibilmente, rallento.
Non sono sicura di quello che le è successo, ma sento di saperlo. E' un periodo
difficile, due figli da tirar su, esigenze completamente diverse e lei da sola
a gestirle. Un marito che probabilmente lavora tutto il giorno e più presente
di com’è, non può essere.
La stanchezza mischiata al sonno, le fanno
scacco matto e lei spesso è in balia di nuvole nere. Non sopporta più le urla e
la pazienza per i capricci è finita. In quelle lacrime leggo la sua storia e il
mio istinto la prenderebbe per mano.
"Non
ti preoccupare, non sei sola, è la sorte, la procedura cui nessuna si sottrae,
ma non è nulla che non si possa sopportare anzi ancor meglio sarebbe viverlo
per farlo passare più in fretta e lasciare spazio al bello". Questo in realtà l'ho solo
pensato ma il suo animo deve aver sentito lo stesso, perché ha alzato la testa,
con un fazzoletto si è asciugata gli occhi, è salita in macchina e con la mano
mi ha salutato.
Oggi pomeriggio c'è la riunione dell'asilo, magari le siedo a fianco.
si stalle seduta vicino, con il tuo garbo, il tuo dolce sorriso..
RispondiEliminaAlmeno saprà che ci sei....
Purtroppo non c'era ma di sicuro ci sarà un'altra occasione.
EliminaSi, ti prego. Siedile accanto!!
RispondiEliminaProverò ad offrire solidarietà e sorrisi, sperando di esserle di conforto. Come dicevo sopra, alla riunione non c'era ma di certo la incontrerò di nuovo.
Eliminasì vicina, magari ha solo paura a chidere aituo.io spesso ho paura a farlo e allora metto su la mia maschera da donna dura e allora è un casino.anche io vorrei qualcuno che mi sorridesse come te quando mariomerola 'ozzapatore (mio figlio ;) esce fuori in tutta la sua irruenza...che fatica... ma forse hai ragione bisogna viverlo per poi arrivare al bello, è che a volte il bello sembra non arrivare mai per me che vedo gli altri sempre un gradino più in alto.scusa lo sfogo ma sta matt ho appena detto a mio figlio che nn lo sopporto visto i capricci costanti per vestirsi ecc...un delirio e il senso di colpa avanza.anna
RispondiEliminaLa maschera da donna dura mi sa che ce l'abbiamo tutte nell'armadio!!!
EliminaCapisco certi momenti e credimi, facciamo tutte la stessa strada, un giorno va meglio, un giorno peggio. La montagna russa delle mamme, a non salirci ci si perde il divertimento.
lo posso dire? sei fantastica!
RispondiEliminaGrazie! :-)))
EliminaSi, siediti accanto a lei. Anch'io credo abbia solo paura di chiedere aiuto, di parlare, di aprirsi ma credo abbia anche infinitamente bisogno di comprensione, ascolto e aiuto.
RispondiEliminaHo vissuto la vostra stessa situazione quando Ercolino era piccolo e Tato aveva solo 18 mesi in più. Quanti momenti bui, quante lacrime ma ho avuto la fortuna di avere un marito che mi è stato molto vicino e mi ha sempre sostenuta e aiutata.
Facci sapere com'è andata!
Lo scrivevo a Mimma: non c'era ma altre occasioni ci saranno e se vorrà io sarò felice di avvicinarmi, che poi siamo entrambe mamme nuove per quanto riguarda l'asilo, e un po' di solidarietà serve anche a me!!!
Elimina:) penso davvero che le farebbe un gran bene...
RispondiEliminaCi proverò!
EliminaCara Piky, con il tuo splendido sorriso e il tuo entusiasmo travolgente riuscirai a fare breccia nel suo cuore magari un po' troppo duro:-)) buon lunedì amica!!
RispondiEliminaFrancyyyy!!!! Grazie per le tue parole, ci provo sempre a mettere un pizzico di positività anche nelle giornate nere e se lo posso condividere ne sono felice. Come va la settimana di inserimento? Noi oggi orario completo, comprensivo di pranzo.
EliminaCara piky l 'inserimento va alla grande! Anche per noi primo giorno di pranzo ;-)) un bacio e buon week end!!
EliminaChe ometti che sono! Anche qui tutto sereno all'orizzonte...per ora!
Elimina...come la capisco, a volte pure io per timidezza metto la maschera da dura...
RispondiEliminae quanto mi sarebbe piaciuto in situazioni difficili avere una pacca sulla spalla da qualcuno che veramente può capire, quindi hai tutta la mia ammirazione...
Magari ci sorreggiamo a vicenda no?!? ;-)))
EliminaSei dolcissima, Piky, e buona.
RispondiEliminaForse non si è meritata i saluti e non meriterebbe che tu le stessi vicina, visto il passato, però ora ha sicramente bisogno di sentire qualcuno vicino e potrebbe, chissà, in futuro meritarsi un'amicizia.
Non si può mai dire e un gesto carino non è mai sprecato!
Forse e' solo molto timida ed il mio comportamento e' passato per invadenza, del tipo "Ma che vuole questa?" ... Io in realtà cercavo solo di far conoscenza perché condividere il periodo che stavamo passando, sarebbe piaciuto anche a me.
EliminaChissà cosa le passava per la testa quando, un po' superbamente, metteva distanza fra voi. Sei molto dolce ed empatica, fai bene a starle vicino, noi mamme dovremmo farlo sempre, invece di avvelenarci con sciocche diatribe e competizioni.
RispondiEliminaTra mamme mi viene naturale provare solidarietà e magari cercare e trovare, un confronto che arricchisca.
EliminaForse ha solo bisogno di una spintarella :-)
RispondiEliminaProverò a sorriderle di nuovo, vediamo se raccoglie l'invito!
EliminaSe la vedi, avvicinala, una mano sul braccio, sulla spalla dicono di più di mille parole. A volte i problemi ti fanno tenere le distanze, alzare barricate, ma sono barricate fragili che un gesto può abbattere..
RispondiEliminaFallo, poi voglio sapere neh!
;)
Lo farò, cercherò un modo giusto ed aspetterò l'occasione. Ovviamente ti faccio sapere. :-))
Eliminaa volte una mano amica fa più di mille parole, siediti vicino e lo apprezzerà di sicuro!
RispondiEliminaLunedì alla fine non c'era ma un'altra occasione si presenterà di certo.
Eliminaa me e' successo una cosa molto simile alla tua, solo che io ho gettato la spugna e ho mandato a fan culo questa.
RispondiEliminaforse magari la differenza che lei non aveva nessun problema alle spalle...quindi io ho cercato in tutti i modi un suo sorriso un suo saluto ma niente -.-
si piky sei troppo buona, io non so se sarei come te.
In realtà anch'io avevo gettato la spugna, ma vederla così abbattuta non mi ha lasciato indifferente. Avrei potuto esserci io al suo posto. Una parola, un sorriso non costa nulla e può fare la differenza a volte. :-)))
Eliminache rottura queste che non salutano, ti guardano con la puzza sotto il naso della serie "come osa questa cretina"!
RispondiEliminac'è una nel palazzo dove vivo che ha a suocera che abita sopra casa mia e la mamma un paio di piani più su, l'ho vista con la pancia e la incontro tutte le mattine che porta la bimba (orma quattrenne) dall'una o l'altra nonna ... non ha mai risposto al mio saluto MAI! neanche quando ero incinta, neanche adesso che il mio bimbo ha quasi quattro mesi ... ho rinunciato, dopo quasi sei anni ho rinunciato!
facci sapere come va piky, magari questa è solo timida!
un abbraccio
Princi
Penso anch'io che sia solo timida, perché ho notato che non guarda mai di fronte a se, preferisce puntare lo sguardo verso il basso e non l'ho vista mai sorridere.
EliminaQuanti pianti mi sono fatta pure io... come la capisco, come vi capisco...
RispondiEliminaIo più che pianti ho momenti di "follia" quelli in cui mi sembra di essere su una giostra velocissima e non riesco a capire che giro sto facendo. Qualche volta mi dico "voglio scendere" ma in realtà mento perché io amo la mia vita, con tutto ciò che questo comporta.
EliminaSei una persona speciale, di come non ce ne sono più tante in giro.....
RispondiEliminaGrazie ....sono molto normale in realtà! :-))))
EliminaSei una forza della natura! Un abbraccio immenso.
RispondiEliminaGrazie! :-))) ma credo che molte avrebbero avuto i miei stessi pensieri!
EliminaA volte quando ci si sente sole, stanche, si hanno mille pensieri per la testa, non si ha voglia di parlare con nessuno. Forse è per questo che i tuoi sorrisi non hanno mai trovato risposta....
RispondiEliminaChissà...magari diventerete pure amiche!
Il tuo pensiero forse rivela una grande verità, io sono qui...non ho mai chiuso la porta ad un'amicizia. ;-)))
Eliminain un giorno mio molto triste, incontrai una nonnina che mi guardò negli occhi,quegli occhi che a stento quel giorno trattenevano lacrime, e mi disse una cosa carina(non ricordo bene le parole, ma ricordo che fu molto dolce). Per me fu una finestra aperta per farmi riprendere fiato, una sorta di angelo custode umano. Forse tu per lei sarai lo stesso, forse sarai una presenza preziosa, anche solo con un sorriso. Bella Mari!
RispondiEliminaChe bella questa storia...sono questi i momenti che si ricordano come "fondamentali";-)))
EliminaSei un tesoro di ragazza, mi hai davvero commossa, ci vuole tanta sensibilità per raccontarsi e raccontare come fai tu, sono sicura che da quel piccolo cenno nascerà qualcosa, spero che ce lo racconterai, un bacio grande cara, a presto:-)
RispondiEliminaLe mie sono solo supposizioni, forse anche sbagliate ma certi stati d'animo a volte sono così chiari che solo chi li sta vivendo, non riesce a decifrarli.
Elimina:**** *
RispondiElimina:-)))))))))
EliminaSe te la senti e con discrezione, può essere solo un pò di stanchezza, stress post parto o possono esserci delle cause serie e gravi.
RispondiEliminaSe come essere umano non ti è indifferente il suo dolore prova a fare quel passo in più che volevi.
Ma ti ripeto con cautela non si sà cosa c'è dietro la porta d' ingresso di una casa e di una famiglia.
Non forzerei mai la mano, la allungo solamente se lei la vuole afferrare. :-))))
EliminaAnche io come te vorrei sempre aiutare tutti e dire che ci sono passata anche io e tutto si supera.
RispondiEliminaA volte però mi è capitato di incontrare persone che comunque, anche se ne avevano bisogno, non volevano essere aiutare nè capite... e lì ho mollato anche se con piccoli sensi di colpa.
Spero che questo non sia il caso.
Non ho pretesa di essere la sua "salvatrice", di certo si tratta solo di stanchezza e stress, a farle versare qualche lacrima, ma a volte scambiare due chiacchiere con una voce amica, può servire a rendere la giornata meno nera!
Eliminasei dolcissima...la solidarietà tra mamme è fondamentale. Sembri avermi letto nella mente: oggi sarebbe servita a me una pacca consolatoria sulla spalla da una mamma che ha passato/sta passando quello che passo io...
RispondiEliminahttp://www.mammaorachefaccio.com/2013/09/la-stanchezza-di-una-mamma.html
A chi non serve una pacca consolatoria?!?! ;-)))) considero questo blog un luogo di confronto, scambio e solidarietà, quindi se vuoi io sono qui!
EliminaPiky, sei speciale, lo sai vero?
RispondiEliminaSegui il tuo istinto, per me le farsi un regalo enorme.
La solidarietà tra mamme è il trucco per restare a galla
Oh no speciale no!! Sono una mamma che forse sa, quello che lei sta passando. :-))))
EliminaE proprio perché bisognose, si chiudono, innescando un circolo vizioso difficile da penetrare.
RispondiEliminaSperiamo che accetti il tuo aiuto, a volte basta proprio poco per stare meglio.....
RispondiEliminaStamattina l'ho incrociata mentre portavo Cestìno all'asilo, ci siamo salutate e l'ho vista sorridente, chissà magari e' un inizio!
EliminaQuella solidarietà che si prova verso chi intuiamo sta vivendo la nostra stessa situazione o una situazione che abbiamo già affrontato, ci porta inevitabilmente ad offrire il nostro sostegno, la nostra sensibilità a persone che non conosciamo perchè, più di tutto, vorremmo poterle liberare dal peso che gli grava addosso forse anche per espiare nuovamente il dolore, le difficoltà e l'angoscia che abbiamo dovuto vivere potendo contare magari solo sulle nostre forze. Mi accade spesso e in quei casi cerco di usare la massima delicatezza, di pronunciare poche parole e aprirmi all'ascolto e quasi sempre automaticamente da una parola esce fuori un lungo racconto al termine del quale, non di rado, mi ritrovo gli occhi umidi, ma felice perchè dopo quella confessione, quel racconto, quella confidenza, quell'animo sarà un po' più leggero.
RispondiEliminaE' accaduto anche a me in questi ultimi giorni, persone, anche sconosciute, hanno compreso cosa stavo vivendo e si sono avvicinate a me per offrirmi una parola, un sostegno a cui aggrapparmi e quei dolori atroci, sono diventati sicuramente più facili da sopportare. Un grande abbraccio a tutte le donne/mamme che non ce la fanno più, siamo forti ricordatevelo e quando il mondo sembra un peso troppo grande da sostenere, fermatevi un attimo, respirate, venite qui da Mamma Piky, dopo aver letto qualche post quel peso sembrerà automaticamente più leggero. Un bacio grande a tutte voi.
Averti qui, e' sempre una ricchezza. I tuoi commenti e le tue parole trasudano verità e lealtà, per questo sono dei tesori preziosi. Spero tu voglia condividere i tuoi pensieri ancora.
EliminaGrazie di cuore e spero che tu stia meglio e possa risolvere tutto in brevissimo tempo. :-)))
Commovente, convido sulla mia pagina. Chissà perché la gente si comporta così. Io di mio sarei molto socievole, ma la poca conoscenza della lingua e le 'brutte' esperienze mi stanno un po' 'indurendo'...
RispondiEliminaE poi sì, con due bambini piccoli, il marito via tutto il giorno, come vi capisco. Ma già dopo un anno ho due cuccioli molto più autonomi e quando giocano insieme e ridono senti di aver veramente dato vita a un capolavoro.
Con l'arrivo dell'autonomia credo si esca un po' dal "tunnel", c'è solo da aspettare e pazientare anche perché poi il tempo passa in fretta ed i momenti difficili sono presto dimenticati e sostituiti da bei ricordi.....
Elimina....non so, forse la sua era solo timidezza e nonostante il giorno della riunione non fosse li, l'ho incontrata una mattina, ci siamo salutate come se ci conoscessimo da tempo...il ghiaccio si è sciolto.
che carino è stato il tuo pensiero... è bello quando l'empatia riesce a vincere...sull'antipatia! mi ricordo quei periodi e il grande avvilimento, e solo adesso so che poi passa, davvero, come mi dicevano tutti. che non è reale il muro di difficoltà che vedi davanti a te... menomale!
RispondiEliminaNo non è reale, e' solo la vita che ti mette alla prova ma che già sa, che vincerai!
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